Scopri le regole in vigore per l’accesso all’incentivo Nuova Sabatini per l’anno 2022. Consulta di seguito la guida aggiornata alle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2022.
L’incentivo Beni Strumentali “Nuova Sabatini”, introdotto per la prima volta nel 2013, ha subito nel corso degli anni diverse modifiche. Da ultima, la Legge di Bilancio 2022 ha apportato nuovi correttivi ad una disciplina di per sé già articolata, rifinanziando l’incentivo fino al 2027 e modificando le modalità di erogazione. Ecco dunque una guida completa alla Nuova Sabatini per acquisti effettuati nell’anno 2022, con particolare riferimento a:
- soggetti beneficiari;
- settori ammessi;
- investimenti finanziati;
- ammontare dell’agevolazione;
- procedura di accesso.
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Nuova Sabatini 2022: in cosa consiste
Con l’incentivo Beni Strumentali “Nuova Sabatini” il Mise facilita l’accesso al credito delle imprese. La misura sostiene gli investimenti per acquistare o prendere in leasing:
- macchinari;
- attrezzature;
- impianti;
- beni strumentali ad uso produttivo;
- hardware;
- software e tecnologie digitali.
Le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2022
La Legge 30 dicembre 2021, n. 234 (Legge di Bilancio 2022), con i commi 47 e 48 dell’articolo 1, interviene dunque sulla disciplina della Nuova Sabatini. Le novità riguardano nello specifico:
- il rifinanziamento della misura fino al 2027 (240 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023, 120 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026 e 60 milioni di euro per l’anno 2027);
- il riconoscimento dell’incentivo in un’unica soluzione per i soli finanziamenti di importo non superiore a 200.000 euro (nei limiti delle risorse disponibili).
In particolare, la seconda previsione rappresenta un ritorno a quanto previsto prima della Legge di Bilancio 2021, che introdusse l’erogazione in un’unica soluzione per tutte le domande, senza limiti legati all’importo del finanziamento. Adesso, alle domande relative a finanziamenti di importo superiore ai 200.000 euro, l’incentivo è riconosciuto in più quote annuali indicate nel provvedimento di concessione (fino a 6).
Nuova Sabatini 2022: quali sono i soggetti beneficiari
L’incentivo è rivolto alle micro, piccole e medie imprese (MPMI). Queste devono possedere una serie di requisiti al momento della presentazione della domanda. Nello specifico, possono accedere alla Nuova Sabatini le imprese che:
- sono regolarmente costituite e iscritte nel Registro Imprese o nel Registro delle imprese di pesca;
- sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti e dunque non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali;
- non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione Europea;
- non si trovano in condizioni tali da risultare imprese in difficoltà;
- hanno sede in uno Stato Membro, purché provvedano all’apertura di una sede operativa in Italia entro il termine previsto per l’ultimazione dell’investimento.
L’accesso all’incentivo è rimesso alla richiesta di un finanziamento bancario. Il contributo è concesso infatti solo a seguito dell’adozione di un delibera di finanziamento. Esso deve inoltre essere erogato da una banca o un intermediario che ha aderito all’addendum alla convenzione tra il Mise, l’Abi e Cassa depositi e prestiti S.p.a.
Scarica l’elenco delle banche e degli intermediari aderenti
I settori ammessi all’incentivo
Possono accedere alla Nuova Sabatini le imprese operanti in tutti i settori produttivi, compresi anche agricoltura e pesca, ad eccezione di:
- attività finanziarie e assicurative (ossia quelle rientranti nella Sezione K della classificazione Ateco 2007);
- attività connesse all’esportazione e per gli interventi subordinati all’impiego preferenziale di prodotti interni rispetto ai prodotti di importazione.
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Le tipologie di investimenti agevolati
Gli investimenti devono essere finalizzati a:
- creazione di un nuovo stabilimento;
- ampliamento di uno stabilimento esistente;
- diversificazione della produzione di uno stabilimento mediante prodotti nuovi aggiuntivi;
- trasformazione radicale del processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente;
- acquisizione di attivi di uno stabilimento destinato alla chiusura (da terzi che non hanno rapporti con l’acquirente), ma solo se l’operazione avviene a condizioni di mercato.
Il finanziamento agevolato deve riguardare un investimento in beni strumentali nuovi. Tra questi, nello specifico, sono ammessi investimenti relativi a:
- impianti e macchinari (ossia quelli classificabili nello Stato Patrimoniale alla voce B.II.2);
- attrezzature industriali e commerciali (ossia quelli classificabili nello Stato Patrimoniale alla voce B.II.3);
- altri beni (ossia quelli classificabili nello Stato Patrimoniale alla voce B.II.4);
- software e tecnologie digitali.
Sono invece sempre escluse spese relative a terreni e fabbricati, beni usati o rigenerati, immobilizzazioni in corso e acconti.
Gli investimenti devono in ogni caso rispettare i requisiti:
- dell’autonomia funzionale dei beni (è escluso dunque l’acquisto di componenti o parti che non rispettano tale requisito);
- della correlazione dei beni con l’attività produttiva svolta dall’impresa.
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Nuova Sabatini 2022: l’ammontare dell’agevolazione
L’agevolazione consiste in contributo erogato dal Mise a seguito della concessione di un finanziamento bancario da parte di uno degli intermediari aderenti. L’investimento può essere interamente coperto dal finanziamento o dal leasing. Il finanziamento può essere assistito dalla garanzia fino all’80% del “Fondo di garanzia per le PMI”. Esso deve:
- avere durata durata non superiore a 5 anni;
- essere di importo compreso tra i 20.000 euro i 4.000.000 di euro;
- essere interamente utilizzato per coprire gli investimenti ammissibili.
Il contributo è determinato in misura pari agli interessi, convenzionalmente calcolati su un finanziamento della durata di 5 anni e con un tasso pari al:
- 2,75% per gli investimenti ordinari;
- 3,575% per gli investimenti in tecnologie digitali o in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti (cosiddetti investimenti “industria 4.0).
I beni rientranti negli investimenti “industria 4.0”, che danno quindi diritto ad un contributo maggiore, sono indicati nell’Allegato 6/A (beni materiali) e nell’Allegato 6/B (beni immateriali) alla Circolare del Mise n. 14036 del 15 febbraio 2017. È possibile richiedere un parere sulla riconducibilità dei beni oggetto dell’investimento a quelli elencati nei citati allegati inviando una pec all’indirizzo dgpicpmi.dg@pec.mise.gov.it.
Scarica e consulta gli Allegati 6/A e 6/B
Calcola l’ammontare del contributo con il foglio di calcolo messo a disposizione dal Mise
Nuova Sabatini: la procedura di accesso al contributo
Il primo passo è la richiesta di finanziamento ad una banca o ad un intermediario finanziario. A questi va presentata la domanda di accesso al contributo, in cui si attesta il possesso dei requisiti. Verificata la regolarità formale della domanda, la banca trasmette la richiesta al Mise. Ottenuta dal Ministero la conferma sulla disponibilità dei fondi, la banca procede alla concessione del finanziamento.
La banca adotta dunque la delibera di concessione e la trasmette al Mise, accompagnata dalla documentazione presentata dall’impresa al momento della presentazione della domanda di accesso. Entro 30 giorni il Ministero adotta il provvedimento di concessione. Da questo si evincono:
- l’ammontare degli investimenti ammissibili;
- l’importo dell’agevolazione;
- il piano di erogazione;
- gli obblighi e gli impegni dell’impresa beneficiaria.
Entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello di ricezione del provvedimento di concessione si procede alla stipula del contratto di finanziamento. L’erogazione del finanziamento avviene nei 30 giorni seguenti.
Adempimenti per l’erogazione del contributo
Il contributo del Mise è erogato solo una volta ultimato l’investimento. Ciò comporta che sia stato emesso l’ultimo titolo di spesa. Il termine entro cui ultimare l’investimento è di 12 mesi dalla stipula del finanziamento (pena la perdita del contributo).
A partire dal 1° gennaio 2022, l’erogazione del contributo avviene in un’unica soluzione per le sole domande connesse a finanziamenti di importo non superiore a 200.000 euro. Per le domande presentate nel corso del 2021 l’incentivo era in ogni caso riconosciuto in un’unica soluzione. In precedenza era prevista l’erogazione in quote annuali per investimenti eccedenti determinati importi (100.000 euro dal 1° maggio 2019 al 16 luglio 2020; 200.000 euro dal 17 luglio 2020 al 31 dicembre 2020). Il contributo è erogato però solo a fronte della compilazione telematica di:
- dichiarazione attestante l’avvenuta ultimazione dell’investimento (modulo DUI);
- Richiesta Unica (modulo RU) o, in alternativa, Richiesta Quote Rimanenti (modulo RQR) .
Il primo modello (DUI) attesta l’ultimazione dell’investimento e deve essere trasmesso entro 60 giorni dalla stessa, mentre il secondo (RU) attesta l’avvenuto pagamento di tutti i titoli di spesa e deve essere presentato entro 120 giorni dal termine ultimo per l’ultimazione dell’investimento (e comunque non prima del DUI). La Richiesta Unica consente di ottenere l’erogazione totale quando è previsto il riconoscimento in un’unica soluzione o, negli altri casi, l’erogazione della prima quota. Il modulo RQR è invece presentato per ottenere le quote successive alla prima. Quest’ultimo deve essere presentato con cadenza annuale, non prima di 12 mesi dalla precedente richiesta di erogazione ed entro i 12 mesi successivi a tale termine.
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