Il nuovo incentivo gestito da Invitalia sostiene la produzione e la fornitura di dispositivi medici e di dispositivi di protezione individuale (DPI) per contrastare la diffusione del Covid-19. Con #CuraItalia Incentivi è possibile conseguire agevolazioni fino ad 800.000 euro. Scopri come ottenere il contributo.
In accordo con quanto previsto dall’articolo 5 dell’ormai celeberrimo decreto “Cura Italia“, il Governo ha destinato ad Invitalia la gestione di un fondo da 50 milioni di euro per incentivare la produzione e la fornitura di dispositivi medici e di protezione individuale, con la possibilità di aumentarne la dotazione con successivi provvedimenti legislativi o amministrativi. #CuraItalia Incentivi finanzia con mutui a tasso zero il 75% di programmi di spesa dai 200.000 euro ai 2 milioni di euro. Un tempestivo completamento dell’investimento permette di trasformare il mutuo in un contributo a fondo perduto. Analizziamo i dettagli della nuova misura.
Quali soggetti possono beneficiare di #CuraItalia Incentivi?
Possono accedere all’incentivo le imprese costituite sotto forma di società di persone, società di capitali (comprese le cooperative) o società consortili. Tali imprese, alla data di presentazione della domanda, devono:
- essere regolarmente costituite e iscritte nel registro delle imprese (sono ammesse anche le imprese non residenti con almeno una sede sul territorio italiano);
- trovarsi nel pieno e libero esercizio dei propri diritti e non essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali ad eccezione di quelle in continuità aziendale;
- trovarsi in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia ed urbanistica del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente;
- essere in regime di contabilità ordinaria;
- non rientrare tra le società che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
- non trovarsi in condizioni tali da risultare impresa in difficoltà.
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Programmi di investimento e spese ammissibili
I programmi di investimento devono essere orientati all’incremento della disponibilità nel territorio nazionale di dispositivi medici e di dispositivi di protezione individuale attraverso:
- l’ampliamento della capacità di una unità produttiva esistente già adibita alla produzione di dispositivi medici e/o di dispositivi di protezione individuale;
- la riconversione di una unità produttiva esistente finalizzata alla produzione di dispositivi medici e/o di dispositivi di protezione individuale.
In tal senso si riportano le definizioni contenute nell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri:
- con dispositivi medici si intendono strumenti, apparecchi e impianti utilizzati per finalità diagnostiche o terapeutiche nella cura del virus COVID-19 quali, a titolo meramente esemplificativo e non esaustivo, respiratori e attrezzature connesse;
- con dispositivi di protezione individuale (DPI) si intendono occhiali protettivi o visiere, mascherine, guanti e tute di protezione, come individuati dalla circolare del Ministero della salute n. 4373 del 12 febbraio 2020 e altri dispositivi equiparati ai sensi dell’art. 34 del decreto-legge 2 marzo 2020, n. 9.
I programmi di investimento devono essere avviati successivamente alla pubblicazione del decreto “Cura Italia” (17 marzo) ed essere completati al massimo entro 180 giorni dalla data di notifica del provvedimento di ammissione alle agevolazioni.
Le spese previste dal programma di investimento devono essere, al netto dell’Iva, non inferiori a 200.000 euro e non superiori a 2 milioni di euro. Sono ammissibili le spese relative a:
- opere murarie strettamente necessarie alla installazione o al funzionamento dei macchinari o impianti ad uso produttivo;
- macchinari, impianti ed attrezzature varie commisurate alle esigenze del ciclo produttivo;
- programmi informatici commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa.
Si può richiedere inoltre un contributo a copertura delle esigenze di capitale circolante (ad esempio: materie prime; canoni di locazione dell’immobile adibito alla produzione; costi del personale e delle utenze) nel limite del 20% delle spese precedentemente elencate.
#CuraItalia Incentivi: intensità delle agevolazioni
L’incentivo è concesso sotto forma di mutuo agevolato a tasso zero, a copertura del 75% del programma di investimento. Il finanziamento deve essere restituito senza interessi in massimo otto anni (compreso uno di preammortamento) secondo un piano di ammortamento a rate semestrali. La tempestiva realizzazione del programma di investimento permette di trasformare il mutuo agevolato in un contributo a fondo perduto pari al:
- 100% del mutuo, se l’investimento è completato entro 15 giorni (dalla notifica del provvedimento di ammissione);
- 50% del mutuo, se l’investimento è completato entro 30 giorni;
- 25% del mutuo, se l’investimento è completato entro 60 giorni.
In ogni caso l’importo massimo delle agevolazioni (in termini di Equivalente Sovvenzione Lorda) non può eccedere gli 800.000 euro. Il contributo a fondo perduto sarà quindi riportato entro tale limite se l’importo percentuale del mutuo, calcolato con i criteri di cui sopra, risulta esservi superiore.
I soggetti beneficiari devono garantire la copertura finanziaria (con mezzi propri o con finanziamenti esterni) per la parte del progetto di investimento non coperta da mutuo, ossia per il 25% delle spese ammissibili. #CuraItalia Incentivi non è cumulabile con altre agevolazioni concesse per le medesime spese.
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#CuraItalia Incentivi: come richiedere il finanziamento
Le agevolazioni sono concesse mediante una procedura “a sportello”, quindi fino ad esaurimento della dotazione di 50 milioni di euro. Le domande sono valutate nell’ordine cronologico di presentazione.
La domanda deve essere presentata in modalità elettronica sul sito di Invitalia. A tal fine è necessario disporre di una firma digitale e di un indirizzo PEC. La domanda deve contenere:
- i dati anagrafici dell’impresa richiedente, inclusi gli estremi del conto corrente dedicato, anche non in via esclusiva, alla realizzazione del programma e sul quale verranno erogate le agevolazioni;
- la dichiarazione del legale rappresentante per la richiesta dell’informativa antimafia, resa secondo le modalità stabilite dalla prefettura competente;
- la dichiarazione di possesso dei requisiti per accedere all’agevolazione;
- la descrizione del soggetto proponente, il piano degli investimenti e le previsioni di copertura dei costi, con indicazione delle modalità di apporto dei mezzi propri e/o dei finanziamenti di terzi;
- la relazione tecnica asseverata da parte di un tecnico abilitato iscritto all’Albo professionale (ad esempio architetto, ingegnere o geometra), attestante, tra le altre cose, la congruità del programma d’investimento;
- l’impegno alla messa a disposizione dei dispositivi prodotti in favore del Commissario straordinario al fine della relativa acquisizione, ai valori di mercato correnti al 31 dicembre 2019, sulla base dei fabbisogni riscontrati dallo stesso Commissario e su sua richiesta;
- gli ultimi due bilanci di esercizio approvati o documentazione equipollente.
Erogazione delle agevolazioni
Invitalia procede alla valutazione delle domande attraverso un iter semplificato. Le agevolazioni sono concesse con un provvedimento di ammissione che deve essere sottoscritto per accettazione entro 5 giorni dalla notifica. L’erogazione avviene in due quote:
- la prima, pari al 60% del totale, è concessa contestualmente all’accettazione del provvedimento di ammissione;
- la seconda, a saldo, può essere richiesta entro 30 giorni dal completamento del programma di investimenti.
Dopo l’erogazione della quota a saldo è possibile richiedere la quota di contributo riferita al capitale circolante.
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