L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il Modello ufficiale per richiedere il Contributo a Fondo Perduto. Il contributo è destinato alle imprese che hanno avuto una riduzione del fatturato. Verifica se hai i requisiti e scarica il PDF. Domande a partire dal 15 giugno.
Inizia a muoversi la macchina burocratica. Anche per il contributo a fondo perduto, introdotto dal Decreto Rilancio, si vede la luce in fondo al tunnel. In attesa del via alle domande, infatti, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il Modello ufficiale per poter richiedere il contributo a fondo perduto. Le richieste potranno essere inviate a partire dal 15 giugno per un periodo di 60 giorni (quindi non oltre il 13 agosto). Sarà possibile inviarle solo in via telematica e senza firma digitale. Soltanto chi chiederà più di 150.000 euro dovrà presentare la domanda via PEC, firmata digitalmente, con il Modello in formato PDF. Andiamo dunque a rivedere i requisiti previsti.
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Contributi a Fondo Perduto: a chi spettano e quali sono i requisiti
Dal testo del Decreto Rilancio emerge che il contributo spetta a due categorie di soggetti titolari di Partita IVA:
- imprese;
- lavoratori autonomi.
Tuttavia, sono previste importanti limitazioni ed esclusioni. In particolare sono tagliati fuori coloro che hanno diritto al Bonus 600 euro e che sono iscritti a:
- Gestione Separata INPS;
- Casse professionali private;
- Fondo Pensioni Lavoratori dello Spettacolo (FPLS).
L’esclusione, dunque, riguarda di fatto principalmente le figure professionali. Mantengono il diritto al contributo, infatti, soprattutto le attività di impresa che pure hanno diritto al Bonus 600 euro. Si pensi ad esempio agli artigiani o ai commercianti. Altra importante novità riguarda l’esclusione di tutti i lavoratori dipendenti.
Ulteriori esclusioni riguardano:
- le attività che risultino cessate alla data di presentazione della domanda;
- gli enti pubblici;
- gli intermediari finanziari e le società di partecipazione finanziaria.
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Chi appartiene invece alle categorie ammesse, deve poi soddisfare un altro requisito. In particolare, nel mese di aprile 2020 deve risultare una perdita del fatturato o dei corrispettivi di almeno il 33% rispetto ad aprile 2019 (per la precisione, il testo definitivo del Decreto Rilancio parla di “ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019“). La misura è quindi destinata ai soggetti che hanno subito danni rilevanti nel periodo dell’emergenza Coronavirus.
Un’ulteriore limitazione è di natura dimensionale. È prevista infatti l’esclusione di tutti i soggetti con ricavi o compensi superiori a 5 milioni di euro nell’ultimo periodo d’imposta concluso, a prescindere dalla gestione previdenziale di appartenenza e dal calo del fatturato.
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A quanto ammonta il contributo?
Il contributo a fondo perduto previsto nel Decreto Rilancio sarà proporzionale alla riduzione del fatturato subita. In ogni caso, infatti, esso sarà pari ad una percentuale del minor fatturato registrato ad aprile 2020 rispetto ad aprile 2019 (riduzione di oltre un terzo, ripetiamo). Le percentuali da applicare alla differenza di fatturato – che nell’ultima versione del testo sono state ridotte rispetto alle prime bozze – sono le seguenti:
- 20% per i soggetti con ricavi o compensi fino a 400.000 euro nell’ultimo periodo d’imposta;
- 15% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 400.000 euro e fino a 1 milione di euro;
- 10% per chi ha registrato ricavi o compensi superiori a 1 milione di euro e fino a 5 milioni.
Il testo specifica poi che il contributo avrà in ogni caso un importo minimo garantito (anche quando il calcolo della percentuale dovesse dare un risultato inferiore), pari a:
- 1.000 euro per le persone fisiche (dunque anche le imprese in forma individuale);
- 2.000 euro per gli altri soggetti (es. società o altri enti).
Attenzione! Nell’ultima versione del decreto, il contributo viene esteso a tutti i soggetti, appartenenti alle categorie beneficiarie, che hanno iniziato l’attività a partire dal 1° gennaio 2019. Per queste attività, non sarà necessario dimostrare una riduzione del fatturato. Stesso discorso anche per i soggetti che, a far data dall’insorgenza dell’evento calamitoso, hanno il domicilio fiscale o la sede operativa nel territorio di comuni colpiti dai predetti eventi i cui stati di emergenza erano ancora in atto alla data di dichiarazione dello stato di emergenza Covid-19.
Il contributo percepito non concorre a formare la base imponibile. L’importo dunque non sarà tassato ai fini delle imposte sui redditi (IRPEF o IRES) né ai fini IRAP.
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Modello Contributo a Fondo Perduto: scarica il PDF ufficiale
L’Agenzia delle Entrate ha finalmente reso disponibile il Modello ufficiale, oltre al Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate. Bisognerà inviare il Modello telematicamente attraverso procedure rese disponibili gratuitamente dall’Agenzia delle Entrate. Le modalità a disposizione, in particolare, sono:
- redazione del Modello con un software di compilazione (reso disponibile dall’Agenzia delle Entrate o da altre software house) e invio tramite il canale Entratel/Fisconline;
- redazione e invio tramite il portale Fatture e Corrispettivi.
La prima modalità consente anche l’invio massivo di più domande. La seconda permette di fare un solo invio alla volta.
La procedura sarà attiva dal 15 giugno per 60 giorni. Scarica il Modello ufficiale in formato PDF per conoscere le informazioni richieste, che dovrai comunicare all’atto della domanda.
Scarica qui anche le istruzioni ufficiali per compilare il Modello in modo corretto.
ULTIMI AGGIORNAMENTI: Chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate sul Contributo a Fondo Perduto
NOVITÀ: Come richiedere il Contributo a Fondo Perduto su Fatture e Corrispettivi