Sogni di aprire il tuo salone da Parrucchiere? Se vuoi avviare la tua attività in totale autonomia e risparmiare su imposte e tasse, devi conoscere poche e semplici regole. Leggi questo articolo e impara i primi passi per diventare un esperto sulla Partita Iva da Parrucchiere!
Se stai leggendo questo articolo significa che intendi procedere all’apertura della tua Partita IVA da Parrucchiere. Per farlo devi possedere tutti i requisiti tecnico-professionali previsti. Il mestiere del Parrucchiere o Hair Stylist è molto richiesto. In Italia sono circa 100.000! Il Parrucchiere infatti è l’artigiano specializzato nel taglio, l’acconciatura e la cura della capigliatura. Solitamente il termine viene associato per lo più al mondo femminile, mentre al maschile si parla di Barbiere, il quale si occupa anche della cura della barba. Oggi però questa distinzione sembra ormai superata ed essere parrucchiere significa semplicemente essere professionista nel settore hair.
Se decidi di intraprendere questa strada e sfruttare al massimo le potenzialità del tuo mestiere, dovrai conoscere concetti come tasse e contributi. Se non sai proprio da dove partire, niente paura! Scopriamo insieme come aprire e gestire una Partita Iva da Parrucchiere.
Come faccio ad aprire una Partita Iva da Parrucchiere?
Se vuoi intraprendere il mestiere di Parrucchiere lavorando in proprio e aprendo un locale, oppure presso il domicilio del cliente, dovrai necessariamente aprire la Partita IVA e regolarizzare la tua posizione.
Per avviare l’attività da Parrucchiere devi fare un adempimento fondamentale:
- invio telematico della ComUnica alla Camera di Commercio.
Con questo unico adempimento comunicherai l’inizio della tua attività a questi enti:
- Registro Imprese;
- Albo Artigiani;
- INPS (con iscrizione alla Gestione Artigiani e Commercianti);
- Agenzia delle Entrate (che ti assegnerà il numero di Partita Iva)
- INAIL.
Leggi di più: Contributi INPS Artigiani 2020: quanto costano?
Quanto costa l’apertura della Partita Iva da Parrucchiere?
L’apertura della Partita Iva da Parrucchiere non è gratuita e veloce come per i professionisti (per i quali infatti non è prevista l’iscrizione al Registro Imprese). Per aprire una Partita Iva da Parrucchiere, infatti, dovrai sostenere i seguenti costi:
- diritti di segreteria: 18,00 euro;
- imposta di bollo: 17,50 euro;
- diritti camerali annuali (da pagare anche negli anni successivi): 53,00 euro.
Per questo passaggio, farsi aiutare da un consulente è molto importante. Oltre all’invio telematico, riservato agli intermediari che hanno accesso al portale Telemaco, dovrai infatti prendere decisioni molto importanti, come la scelta del Codice Ateco e del regime fiscale, e presentare la SCIA: eventuali sviste o errori potrebbero costarti sanzioni pesanti, oltre a rallentare o compromettere l’apertura della tua attività.
Leggi di più: Codice Ateco per Parrucchiere: scegli quello giusto
Quali sono i requisiti professionali del Parrucchiere?
Come per tutte le attività, prima di cominciare, devi sapere se sono necessari dei requisiti professionali per avviarla. Spesso infatti, molti ignorano la necessità di una qualifica professionale per intraprendere un’attività d’impresa. Tra le altre, anche per il mestiere del Parrucchiere sono necessari dei particolari requisiti, oltre ai normali requisiti di onorabilità dell’imprenditore.
In Italia, la normativa prevede che la qualifica professionale da Parrucchiere si ottenga superando un esame, sia teorico che pratico, preceduto da un iter di formazione che puoi svolgere attraverso uno dei seguenti percorsi.
Percorso 1
- corso di qualificazione della durata di 2 anni;
- corso di specializzazione di contenuto pratico oppure un periodo di inserimento presso un’impresa di acconciatura per 1 anno, da completare nell’arco di 2 anni.
Percorso 2
- inserimento presso un’impresa di acconciatura per 3 anni, da effettuare nell’arco di cinque anni;
- corso di formazione teorica.
In quest’ultimo caso, il periodo di inserimento si riduce ad 1 anno, da effettuare nell’arco di 2 anni, se è preceduto da un rapporto di apprendistato.
Attenzione! I requisiti professionali devono essere posseduti da un solo soggetto: il responsabile tecnico. Il responsabile tecnico non deve essere per forza il titolare, ma può essere anche un collaboratore o un dipendente. Nelle società, è sufficiente che abbia i requisiti anche un solo socio, che risulterà responsabile tecnico.
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