Resto al sud, contributi a fondo perduto per nuove attività

di Francesco Aquilino
Resto al Sud

Vuoi avviare una nuova attività imprenditoriale o professionale? Hai bisogno di un finanziamento per la fase di start-up? Scopri tutti i vantaggi riservati dall’incentivo Resto al Sud! Investire nelle regioni del Mezzogiorno può essere davvero conveniente…

Resto al Sud è l’incentivo che favorisce la nascita di nuove attività imprenditoriali nel Sud Italia. Introdotto nel 2017, ha già finanziato oltre 4500 nuove attività. Da ottobre 2019 possono accedere all’incentivo anche i residenti nelle aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e del 2017. Da dicembre 2019 le agevolazioni sono state estese anche agli under 46 ed ai professionisti. Scopri tutto quello che c’è da sapere per ottenere il finanziamento!

Qual è l’intensità dell’agevolazione?

Resto al Sud permette di ottenere un finanziamento fino ad un massimo di €50.000,00 per singolo richiedente. Se presenti l’istanza insieme a più soggetti, costituendo una società, puoi ottenere un finanziamento massimo complessivo fino a €200.000,00. Ciò a patto che almeno quattro dei soci siano in possesso dei requisiti. I soci che non rispettano i requisiti non devono superare 1/3 della compagine sociale e non devono avere rapporti di parentela fino al quarto grado con nessuno dei richiedenti.

Il finanziamento copre il 100% delle spese ammissibili e consiste in:

  • un contributo a fondo perduto pari al 35% dell’investimento complessivo;
  • un finanziamento bancario pari al 65% dell’investimento complessivo, garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI. Gli interessi del finanziamento sono interamente coperti da un contributo in conto interessi.

Ma quali sono i requisiti di accesso a Resto al Sud?

Per ottenere il finanziamento devi essere un soggetto di età compresa tra i 18 e i 45 anni che:

  • al momento della presentazione della domanda è residente in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia o nelle aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e 2017;
  • trasferisce la residenza nelle suddette regioni entro 60 giorni (120 se residente all’estero) dalla comunicazione di esito positivo;
  • non ha un rapporto di lavoro a tempo indeterminato per tutta la durata del finanziamento;
  • non è già titolare di altra attività di impresa in esercizio;
  • (se sei un libero professionista) non risulta titolare di partita IVA, nei dodici mesi antecedenti alla presentazione della domanda, per lo svolgimento di un’attività analoga a quella per cui chiedono le agevolazioni.

Le forme giuridiche ammesse sono:

  • Impresa individuale;
  • Società di persone;
  • Società di capitali (comprese le cooperative e le unipersonali).

Puoi richiedere l’agevolazione anche nell’ambito di un team di persone che si impegna a costituirsi entro 60 giorni (o 120 se vi sono residenti all’estero) dopo l’esito positivo della valutazione.

Quali attività posso finanziare con Resto al Sud?

I settori ammessi sono molteplici. Resto al Sud finanzia:

  • attività libero professionali;
  • l’avvio di attività dirette alla produzione di beni nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura;
  • attività dirette alla fornitura di servizi alle imprese e alle persone;
  • la costituzione di imprese nel settore turistico.

La circolare attuativa specifica inoltre quali sono le attività non ammissibili. In particolare sono escluse, con riferimento alla classificazione Ateco 2007:

  • la sezione A – “Agricoltura, silvicoltura e pesca” ad eccezione della divisione 03 – “Pesca e acquacoltura”;
  • tutta la sezione G – “Commercio all’ingrosso e al dettaglio; Riparazione di autoveicoli e motocicli” ad eccezione della “Manutenzione e riparazioni di autoveicoli”;
  • la sezione L – “Attività immobiliari” ad eccezione di “Affitto e gestione di immobili di proprietà o in leasing”;
  • tutta la sezione O – “Amministrazione pubblica e difesa; Assicurazione sociale obbligatoria”;
  • la sezione T – “Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico; Produzione di beni e servizi indifferenziati per uso proprio da parte di famiglie e convivenze”;
  • tutta la sezione U – “Organizzazioni ed organismi extraterritoriali”.

Leggi di più: Elenco completo dei Codici Ateco 2021

Spese ammissibili al finanziamento

Sono ammissibili al finanziamento, a patto che siano necessarie per la realizzazione del programma di investimento, le seguenti spese:

  • Opere edili, ristrutturazione e manutenzione straordinaria di immobili (per massimo il 30% del programma di spesa);
  • Macchinari, impianti, attrezzature (nuovi di fabbrica);
  • Programmi informatici;
  • Capitale circolante, ossia: materie prime, materiali di consumo, utenze, canoni di locazione (per massimo il 20% del programma di spesa).

Sono categoricamente escluse dalle agevolazioni le spese relative a:

  • beni acquisiti in leasing;
  • beni di proprietà di uno o più soci del beneficiario;
  • investimenti di mera sostituzione di impianti, macchinari e attrezzature;
  • contratti chiavi in mano;
  • commesse interne;
  • macchinari, impianti e attrezzature usati;
  • spese notarili, imposte, tasse (l’IVA pagata è una spesa ammissibile solo se non recuperabile);
  • acquisto di automezzi, tranne quelli strettamente necessari al ciclo di produzione;
  • acquisto di beni di importo unitario inferiore a 500 euro, ad eccezione delle spese afferenti al capitale circolante;
  • progettazione, consulenze ed erogazione delle retribuzioni ai dipendenti delle imprese individuali e delle società, nonché agli organi di gestione e di controllo delle società stesse.

Come posso richiedere il finanziamento?

Per ottenere la agevolazioni devi presentare la domanda on line sul sito di Invitalia. A tal fine devi dotarti di firma digitale e di un indirizzo pec. Il sistema ti consente di presentare la domanda solo se sei un componente della compagine che richiede il finanziamento. In ogni caso può tornarti utile l’aiuto di un consulente esperto, che ti dia le giuste indicazioni per strutturare un piano di investimenti vincente. Trattandosi di un incentivo “a sportello”, non è prevista una scadenza.

La domanda viene valutata solitamente entro 60 giorni da Invitalia. La valutazione si basa sul possesso dei requisti e sulla fattibilità del progetto. Tutti i richiedenti devono sostenere un colloquio con gli esperti di Invitalia, pena il respingimento della domanda.

Una volta ottenuta l’ammissione della domanda, puoi richiedere il finanziamento bancario (della durata massima di otto anni) ad uno degli istituti convenzionati. Il finanziamento deve essere concesso entro 180 giorni dalla comunicazione dell’ammissione. La banca di impegna a concludere l’istruttoria entro 45 giorni dalla richiesta (o, per i soggetti non ancora costituiti, entro 45 giorni dalla costituzione). Invitalia adotta il provvedimento di concessione solo dopo aver verificato la documentazione attestante:

  • l’eventuale trasferimento della residenza in una delle regioni interessate;
  • l’eventuale costituzione della società;
  • la concessione del finanziamento bancario.

Il contributo a fondo perduto viene erogato per stati di avanzamento dei lavori. Per ottenere la prima erogazione dovrai aver completato almeno il 50% del progetto e aver già ottenuto il finanziamento bancario. Il progetto deve essere ultimato entro 24 mesi dal provvedimento di concessione.

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