Ecco gli attuali elenchi Black List. Liste e finalità dell’Agenzia delle Entrate e dell’Unione Europea. Vediamo quali sono e a cosa servono nel 2021 gli elenchi dei Paesi Black List. Ultimo aggiornamento Ecofin di ottobre 2020.
Sempre più soggetti economici hanno rapporti commerciali con Paesi esteri. Che si tratti di imprese, professionisti o anche di privati, sempre più spesso ci ritroviamo a compiere operazioni verso soggetti stranieri. Se l’acquisto o la vendita di prodotti ci appare una casistica più ovvia ed evidente, ci sono molte altre operazioni a cui magari non prestiamo attenzione. Si pensi, banalmente, ad una sponsorizzazione della nostra attività su Facebook, magari anche per pochi euro. Da questa operazione, che forse vediamo più come un gioco che come l’acquisto di un servizio, possono scaturire implicazioni anche di natura fiscale. Questo perché stiamo acquistando un servizio da un Paese estero. Anche in quest’ottica, è importante conoscere qualcosa di più sul concetto di Black List e sapere quali sono i Paesi Black List per il 2021.
Normalmente, in quelle che vengono chiamate Black List sono inclusi i Paesi definiti anche come paradisi fiscali. Ma quali sono le caratteristiche che contraddistinguono un paradiso fiscale (o un Paese Black List)? Sostanzialmente due:
- una pressione fiscale bassissima, se non assente;
- la mancata partecipazione ad un sistema di scambio di dati fiscali.
Qual è la conseguenza derivante da questi due elementi? Evidentemente, un’enorme difficoltà – se non un’assoluta impossibilità – di tracciare e conoscere operazioni e interessi nel Paese estero da parte dell’Amministrazione Finanziaria italiana. Operazioni e interessi che, vista la prima condizione (bassa pressione fiscale), vengono presumibilmente ad esistere per eludere il sistema fiscale italiano.
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A cosa serve la Black List?
Per rispondere a questa domanda, dobbiamo partire da una premessa. Innanzitutto, infatti, devi sapere che non esiste un solo elenco di Paesi Black List. I due elenchi di nostro maggior interesse, per un evidente ragione di appartenenza territoriale, sono:
- la Black List dell’Agenzia delle Entrate;
- la Black List stilata dall’Unione Europea.
L’elenco stilato e aggiornato, in ambito nazionale, dall’Agenzia delle Entrate, ha rivestito per diverso tempo una grande importanza a livello fiscale. Era prevista, infatti, l’indeducibilità dei costi sostenuti per operazioni verso soggetti residenti nei Paesi Black List. Ad essa si affiancava l’obbligo di comunicare all’Agenzia delle Entrate le operazioni compiute verso Paesi Black List. Questi effetti sono stati cancellati a partire dal 2017. Ad oggi, pertanto, la Black List dell’Agenzia delle Entrate ha una valenza meramente formale, ma non determina effetti fiscali diretti.
Anche l’elenco individuato dall’Unione Europea, a ben vedere, non ha un concreto effetto di natura fiscale. Stilato nel 2017, infatti, esso è nato principalmente con l’obiettivo di superare i diversi elenchi presenti a livello nazionale, stabilendo un riconoscimento unitario, per i Paesi presenti nella lista, dello status di paradiso fiscale. In particolare, i criteri presi in esame dall’Unione Europea sono stati i seguenti:
- tassazione equilibrata;
- trasparenza fiscale;
- ricorso alle regole Ocse sul trasferimento internazionale dei profitti.
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Paesi Black List 2021 Agenzia delle Entrate
La Black List attualmente in vigore per l’Agenzia delle Entrate, che fa riferimento al D.M. del 23/01/2002 e successive modificazioni, ricomprende due categorie. Troviamo infatti Paesi:
- totalmente Black List;
- parzialmente Black List (solo con riferimento a particolari casistiche).
Paesi 100% Black List
- Andorra;
- Bahamas;
- Barbados;
- Barbuda;
- Brunei;
- Gibuti;
- Grenada;
- Guatemala;
- Isole Cook;
- Isole Marshall;
- Kiribati;
- Libano;
- Liberia;
- Liechtenstein;
- Macao;
- Maldive;
- Nauru;
- Niue;
- Nuova Caledonia;
- Oman;
- Polinesia Francese;
- Saint Kitts and Nevis;
- Salomone;
- Samoa;
- Saint Lucia;
- Saint Vincent and Grenadine;
- Sant’Elena;
- Sark;
- Seychelles;
- Tonga;
- Tovalu;
- Vanuatu;
- Virgin Islands Statunitensi.
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Paesi parzialmente Black List
- Angola, con riferimento alle società petrolifere che hanno ottenuto l’esenzione dall’Oil Income Tax, alle società che godono di esenzioni o riduzioni d’imposta in settori fondamentali dell’economia angolana e per gli investimenti previsti dal Foreign Investment Code;
- Antigua, con riferimento alle international business companies, esercenti le loro attività al di fuori del territorio di Antigua, quali quelle di cui all’International Business Corporation Act, n. 28 del 1982 e successive modifiche e integrazioni, nonché con riferimento alle società che producono prodotti autorizzati, quali quelli di cui alla locale legge n. 18 del 1975, e successive modifiche e integrazioni;
- Bahrein, con esclusione delle società che svolgono attività di esplorazione, estrazione e raffinazione nel settore petrolifero;
- Dominica, con riferimento alle international companies esercenti l’attività all’estero;
- Ecuador, con riferimento alle società operanti nelle Free Trade Zones che beneficiano dell’esenzione dalle imposte sui redditi;
- Giamaica, con riferimento alle società di produzione per l’esportazione che usufruiscono dei benefici fiscali dell’Export Industry Encourage Act e alle società localizzate nei territori individuati dal Jamaica Export Free Zone Act;
- Kenya, con riferimento alle società insediate nelle Export Processing Zones;
- Monaco, con esclusione delle società che realizzano almeno il 25% del fatturato fuori dal Principato;
- Panama, con riferimento alle società i cui proventi affluiscono da fonti estere, secondo la legislazione di Panama, alle società situate nella Colon Free Zone e alle società operanti nelle Export Processing Zone;
- Portorico, con riferimento alle società esercenti attività bancarie ed alle società previste dal Puerto Rico Tax Incentives Act del 1988 o dal Puerto Rico Tourist Development Act del 1993;
- Svizzera, con riferimento alle società non soggette alle imposte cantonali e municipali, quali le società holding, ausiliarie e “di domicilio”;
- Uruguay, con riferimento alle società esercenti attività bancarie e alle holding che esercitano esclusivamente attività off-shore.
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Paesi Black List 2021 Unione Europea
Ecco di seguito l’elenco Black List attualmente valido secondo l’Unione Europea. L’ultimo elenco, stabilito dal Consiglio Ecofin del 6 ottobre 2020 e pubblicato il giorno successivo, comprende:
- Samoa americane;
- Anguilla;
- Barbados;
- Figi;
- Guam;
- Palau;
- Panama;
- Samoa;
- Seychelles;
- Trinidad e Tobago;
- Isole Vergini degli Stati Uniti;
- Vanuatu.
Scarica il Comunicato Stampa ufficiale pubblicato il 7 ottobre 2020
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