Finalmente hai capito che vuoi avviare il business che fa per te. Purtroppo, però, ti trovi negli ultimi mesi dell’anno. Ti stai chiedendo se fai meglio a partire subito o ad aspettare l’anno nuovo? Molti ti hanno già detto che saresti un folle a cominciare ora? Il consiglio di FiscoNews24 è sempre lo stesso per ogni tipo di scelta: non prendere decisioni affrettate! Rilassati e scopri in poche righe qual è la soluzione più giusta per te…
È questione di statistica. Se ci pensi, hai il 50% di probabilità di decidere che vuoi avviare la tua attività nella seconda metà dell’anno. Prendi in considerazione tanti aspetti: quale sede, il codice Ateco giusto, i fornitori, una strategia di marketing. Fino alla domanda da un milione di dollari: ma le tasse? Non sono qui per dirti che sbagli a preoccupartene, anzi… Ti ricordo che devi pensare anche ai contributi! Come sempre, la risposta giusta è che non esiste una risposta giusta. Per capire quando conviene l’apertura della Partita Iva a fine anno devi solo valutare tutti gli aspetti relativi al tuo business. Tranquillo, lo facciamo insieme.
Non c’è nemmeno bisogno di dire che un’attività forte, pensata bene, in un mercato in espansione, non ha bisogno di fare tanti calcoli. Ti bastano una visione precisa, un piano di esecuzione ragionato, le competenze giuste e un bravo consulente che, come un buon sarto, sappia cucirti addosso il miglior vestito a livello fiscale. A pensarci, sta tutto lì. Se hai tutto questo, parti! Non aspettare che qualcuno ti batta sul tempo o si prenda il tuo mercato. Non esiste mese o stagione dell’anno che tenga.
Se, però, ti mancano queste certezze o più semplicemente vuoi capire cosa cambia a livello fiscale da un caso all’altro, individua quale fra i 3 casi seguenti è quello in cui rientri. Di solito si pensa che aprire la Partita Iva a settembre o a novembre non sia una mossa intelligente. In effetti, a volte può essere così. Scopriamo insieme quanto e quando è vera questa affermazione.
1. Società costituita a fine anno
Primo caso: sei a metà ottobre e finalmente hai tutto pronto. Hai trovato l’accordo con i tuoi soci, lo statuto è pronto e hai un appuntamento dal notaio. Ribadiamo: se sai che stai avviando un business profittevole fin da subito, con margini netti di diverse migliaia di euro da qui al 31 dicembre, non c’è molto da pensarci. Se però non ti trovi in questa situazione, allora devi valutare molto attentamente i costi fissi che comporta il fatto di tenere in piedi una società anche solo per pochi giorni in un anno solare.
Diritti camerali: a partire da 200 euro
I diritti camerali sono costi da sostenere ogni anno per finanziare i servizi resi alle imprese dalle Camere di Commercio. Attenzione: tecnicamente i diritti camerali per il primo anno di attività sono compresi nel totale delle imposte che si pagano all’atto della costituzione. In ogni caso, però, puoi ben comprendere che i costi legati alla costituzione potrebbero essere rinviati all’anno successivo, e invece l’apertura della tua Partita Iva (una società in questo caso) a fine anno fa sì che ai costi di costituzione, che avresti sempre in qualsiasi anno, si aggiunga un’annualità in più di diritti camerali. L’importo di 200 euro subisce un leggero aumento se si superano i 100.000 euro di fatturato. Date le premesse fatte, però, immaginiamo che non sia il tuo caso se stai valutando l’incidenza di costi di questa portata. Inoltre, c’è una maggiorazione del 20% per ogni unità locale oltre alla sede principale.
Vidimazione libri sociali: 309,87 euro
Tutte le società di capitali devono pagare ogni anno questa tassa che anticipa e comprende qualsiasi formalità (numerazione e bollatura) dei libri sociali. Si tratta di un importo dovuto a prescindere dal fatto che l’impresa sia costituita per tutti i 12 mesi o per una sola settimana nell’arco dell’anno. Questo perché i libri sociali devono risultare regolarmente vidimati per ogni singolo anno in cui la società esiste.
Consulenza fiscale per Iva, bilancio e dichiarazione dei redditi: a partire da 1200 euro
Su questo non c’è ovviamente una regola scritta, ma uno studio commerciale professionale normalmente non fa quegli adempimenti per una cifra inferiore, nonostante pochi mesi di attività nel primo anno. Al massimo la parcella potrà essere più alta.
Tutto sommato, dunque, hai capito che per le società ci sono maggiori costi per un importo compreso a partire da 1500 euro, se non più alto. Si tratta di una cifra che può effettivamente rendere sconveniente l’apertura della società quando manca poco alla fine dell’anno. Dipende tutto dalle tue previsioni in termini di costi e di fatturato, ma è bene che in esse tu consideri anche queste somme.
2. Impresa individuale aperta a fine anno
Seconda ipotesi: sei sempre a metà ottobre ma non stai per costituire una società. Sei pronto ad avviare la tua attività commerciale o artigianale da solo, con una struttura più snella ed economica di quella societaria. Partiamo dal presupposto che per le ditte individuali non c’è la vidimazione dei libri sociali. Pertanto, vengono meno oltre 300 euro rispetto al caso precedente.
Un’altra considerazione da fare è che l’apertura di una Partita Iva per attività commerciale o artigianale implica l’iscrizione alla Gestione Inps per gli Artigiani e Commercianti. In questo caso sono previsti contributi obbligatori che possono andare dai 200 ai 320 euro mensili circa, per ogni mese di attività, a prescindere dai tuoi ricavi. Come avrai capito, però, non è un costo calcolato su base annuale ma su base mensile. Pertanto, l’inizio dell’attività a novembre dell’anno precedente o a gennaio dell’anno successivo incide relativamente su questo aspetto.
Diritti camerali: a partire da 53 euro
L’iscrizione al Registro Imprese fa sorgere l’obbligo di versare i diritti annuali alla Camera di Commercio. Si paga 53 euro per le imprese artigiane e i piccoli imprenditori (coloro che operano principalmente con il lavoro proprio e dei propri familiari). Sono dovuti invece 120 euro per tutte le altre ditte individuali. Anche qui rimane la maggiorazione del 20% per ogni ulteriore unità locale.
Consulenza fiscale per Iva e dichiarazione dei redditi: a partire da 600 euro.
L’apertura della Partita Iva a fine anno, dunque, genera un maggior costo che può aggirarsi intorno agli 800 euro per le imprese individuali. A seconda dei casi, potresti ritenere più conveniente aspettare gennaio per avviare l’attività, ma puoi sicuramente notare come ci sia maggiore convenienza rispetto a quanto previsto per le società.
3. Apertura Partita Iva da professionista a fine anno
Terza ipotesi: sei ancora una volta a metà ottobre ma l’attività che vuoi avviare è di tipo professionale. Niente impresa in questo caso. Partiamo con il botto: non ci sono costi fissi! Eppure ti avevano sempre detto che aprire la Partita Iva sarebbe stato come scavarti la fossa… Ma perché? Sicuramente sorgerà l’obbligo di fare una dichiarazione dei redditi e, a meno che tu non stia nel Regime Forfettario, anche gli adempimenti Iva. Questo potrebbe comportare una spesa fra i 400 e gli 800 euro, in base al tuo regime fiscale. Come vedi parliamo di importi ancora più contenuti rispetto a quelli per le imprese individuali, ma c’è di più…
Se sei un professionista iscritto alla Gestione Separata INPS, non hai costi fissi per quanto riguarda i contributi. Paghi solo in percentuale su quello che guadagni realmente. Inoltre, il primo anno di attività grava doppiamente perché non hai pagato nessun acconto sulle tasse del primo anno, perciò dovrai pagare il 100% del saldo e lo stesso 100% a titolo di acconto per l’anno in corso. Supponendo, ad esempio, che cominci a febbraio 2020, a giugno 2021 devi pagare il 100% delle tasse previste per il 2020 e il 40% del saldo come primo acconto per il 2021. A novembre 2021 paghi il secondo acconto, pari al 50% del saldo 2020. Nel corso del 2021, che è il primo anno in cui paghi, di fatto vai a pagare il doppio di quello che dovrebbe essere il tuo carico fiscale, perché non hai acconti già pagati nell’anno prima.
Ma torniamo a noi. Siccome in questo caso ci troviamo a metà ottobre, il reddito che generi in due mesi e mezzo non sarà molto elevato, per cui l’esborso relativo alla prima dichiarazione dei redditi, seppure raddoppiato, risulterà decisamente sostenibile grazie al fatto che saldo e acconti sono calcolati sul reddito di soli due mesi e mezzo! Si tratta di un’agevolazione importantissima per non avere seri problemi di liquidità.
Apertura Partita Iva a fine anno: quando conviene?
Ormai abbiamo capito che aprire una Partita Iva a fine anno non comporta sempre le stesse conseguenze. Ci sono casi in cui risulta più o meno conveniente. Soprattutto, devi fare tesoro dei dati forniti in alto e sommarli a tutte le altre valutazioni relative all’attività che vorresti avviare. Alcune volte partire a fine anno può creare un dispendio finanziario inutile, altre volte invece può essere una vera e propria opportunità.
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