Apertura Partita Iva da Agronomo: cosa fare?

di Francesco Aquilino
apertura partita iva da agronomo

Sei un neolaureato e sogni di diventare un libero professionista? Se vuoi avviare la tua professione come Agronomo e risparmiare su imposte e tasse, non farti trovare impreparato! Leggi questo articolo e impara i primi passi per realizzarti nella professione

Se stai leggendo questo articolo significa che intendi procedere all’apertura la Partita IVA da Agronomo. Diamo per scontato che possiedi già tutti i requisiti tecnico-professionali per l’iscrizione all’apposito Albo. Sicuramente sai già che per svolgere l’attività di Dottore Agronomo devi aver superato l’Esame di Stato e una volta conseguita l’abilitazione potrai iscriverti all’Albo professionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali competente per il tuo territorio. In questo modo potrai operare su tutto il territorio nazionale e in tutti gli stati membri UE che riconoscono la figura professionale del Dottore Agronomo.

Oggi la figura dell’Agronomo è molto richiesta per via delle sue competenze trasversali. Il mercato inoltre presenta meno concorrenza rispetto a quello di altre professioni, con circa 25.000 unità in Italia. Tuttavia, come in ogni professione, le sole competenze tecniche non bastano. Se decidi di intraprendere questa strada e sfruttare al massimo le potenzialità della tua professione, dovrai conoscere concetti come tasse e contributi. Se non sai proprio da dove partire, niente paura! Scopriamo insieme come aprire e gestire una Partita Iva da Agronomo.

Come faccio ad aprire una Partita Iva da Agronomo?

Domanda giusta, ma molti spesso se ne fanno prima un’altra. Sono obbligato ad aprire la Partita Iva? La risposta è sì. La professione di Agronomo è regolata da un Albo professionale e in questo caso non è possibile lavorare con prestazione occasionale. Ciò a prescindere dal volume del fatturato che pensi di poter generare nell’anno. L’unico modo che hai per svolgere questa professione è quello di farlo con Partita Iva.

Leggi di più: Prestazione d’opera occasionale e lavoro autonomo

Niente paura! Oggi le norme fiscali ti vengono incontro, soprattutto se sei alle prime armi. E tutto ciò anche grazie all’introduzione del Regime Forfettario. Ma cosa bisogna fare per aprire una Partita IVA? Devi sapere che per aprire la tua Partita Iva da Dottore Agronomo è necessario compilare e inviare all’Agenzia delle Entrate il Modello AA9/12. Per farlo ci sono due possibilità:

  • andare di persona all’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate presente sul tuo territorio;
  • inviare una richiesta telematica tramite un Commercialista o un Caf.

Entrambe le soluzioni vanno bene, ma ti consigliamo la seconda per evitare errori banali che possono costare nel tempo anche sanzioni pesanti. Un classico errore che si commette in questa fase e può costare caro, ad esempio, riguarda la scelta del Codice Ateco.

Leggi di più: Codice Ateco Agronomo: scegli quello giusto

Quanto costa aprire la Partita Iva da Agronomo?

Come per ogni attività professionale, per l’apertura della Partita IVA da Agronomo non dovrai iscriverti alla Camera di Commercio. Questo comporta che per iniziare la tua attività non dovrai pagare bolli e diritti che sono invece previsti per le imprese. Si tratta di un vantaggio importante, perché significa che l’unico adempimento da fare per avviare la tua attività, una volta iscritto all’Albo degli Agronomi, è la richiesta del numero di Partita Iva all’Agenzia delle Entrate, nei modi visti sopra. Trattandosi di un passaggio senza spese, di fatto l’apertura della Partita Iva da Agronomo è un adempimento del tutto gratuito.

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Cassa di previdenza e assicurazione professionale

Per esercitare la professione di Dottore Agronomo, è obbligatoria l’iscrizione all’ Ente di Previdenza ed Assistenza Pluricategoriale (EPAP). Tale iscrizione è gratuita, ossia non prevede un costo iniziale. Ciò di cui dovrai preoccuparti è di versare i contributi nel corso degli anni di attività.

Leggi di più: Contributi EPAP: la Guida completa

Non ha rilevanza fiscale, ma sicuramente ti è utile conoscerlo, l’obbligo di sottoscrivere una polizza professionale, allo scopo di tutelare i clienti da eventuali danni causati dal professionista (eventualità che purtroppo non si può mai escludere del tutto).

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