Vuoi lavorare come Amministratore di Condominio? Le competenze in materia sono fondamentali ma non sono tutto. Non hai idea di come avviare un’attività tutta tua? Tasse, contributi, commercialisti… Può sembrarti un incubo ma non è così: ti bastano poche dritte per gestire tutto nel migliore dei modi!
Hai frequentato il corso di formazione iniziale da Amministratore di Condominio e vuoi lanciarti nel mondo del lavoro? Sei competente in materia contabile, tecnica e legale e vuoi avviare un’attività tutta tua? Aprire la Partita IVA sarà indispensabile se vuoi fare di questa attività la tua professione. Per aprire partita IVA da Amministratore di Condominio devi essere certo di rispettare i requisiti previsti dalla Legge 11 dicembre 2020 n. 220 (c.d. Riforma del Condominio). Ma attenzione: se hai deciso di seguire questa strada dovrai riuscire a muoverti tra tasse e contributi. Non sai da dove partire? Non temere! Scopriamo insieme come aprire e gestire una Partita Iva da Amministratore di Condominio.
Come faccio ad aprire una Partita Iva da Amministratore di Condominio?
La figura del Amministratore di Condominio è ad oggi una figura professionale molto ricercata. Ciò soprattutto a seguito della Riforma del Condominio, che dà a questa figura maggiori responsabilità, richiedendo dunque competenze notevoli e un aggiornamento costante. Per non tralasciare nessuna opportunità di lavoro, dovrai procedere all’apertura della Partita Iva. In questo modo potrai gestire in piena autonomia la tua attività, moltiplicando le tue opportunità di guadagno. L’apertura della Partita Iva è un passaggio fondamentale se vuoi sviluppare un’attività di successo. Essa ti garantisce inoltre costi inferiori rispetto al ricorso alla prestazione occasionale. Ricorda inoltre che con la prestazione occasionale non puoi pubblicizzare la tua attività in alcun modo… Nemmeno con un biglietto da visita!
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Per fortuna oggi le norme fiscali vengono incontro a chi vuole avviare una nuova attività rendendo sostenibile l’apertura di una Partita Iva da Amministratore di Condominio. E questo anche grazie all’introduzione del Regime Forfettario. Per aprire la tua Partita Iva da Amministratore di Condominio sarà necessario compilare e inviare all’Agenzia delle Entrate il Modello AA9/12. Per farlo hai due strade:
- recarti personalmente all’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate;
- rivolgerti a un Commercialista o a un Caf che inoltrerà la richiesta telematicamente.
Entrambe le soluzioni sono corrette. In ogni caso rivolgendoti ad un commercialista eviterai errori, anche banali, che potrebbero costarti sanzioni pesanti, come ad esempio la scelta di un Codice Ateco errato.
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Requisiti professionali dell’Amministratore di Condominio
La Legge 220/2012 ha ridato dignità a questa figura professionale. Si tratta infatti di un mestiere che richiede competenze trasversali. Dal fisco alla contabilità, dai profili legali alle nozioni più tecniche. All’Amministratore Condominiale sono rimesse responsabilità anche molto gravose, legate alla sicurezza e alla manutezione degli immobili, ma anche alla corretta e trasparente gestione contabile o al rispetto della privacy dei condòmini.
Proprio in virtù dell’importanza figura, la Riforma del Condominio ha previsto l’obbligo di una formazione iniziale per chiunque voglia intraprendere questa attività. È necessario infatti frequentare un corso di 72 ore, oltre al superamento dell’esame finale. Questi corsi sono normalmente organizzati con cadenza annuale da parte delle associazioni di categoria, molte delle quali sono presenti su tutto il territorio nazionale.
Prima di svolgere professionalmente questa attività, dovrai dunque conseguire la relativa abilitazione. Vi sono poi specifici obblighi di aggiornamento da soddisfare ogni anno per mantenere la possibilità di lavorare come Amministratore di Condominio. Tali requisiti professionali non valgono per chi amministra unicamente il Condominio nel quale risiede (c.d. Amministratore interno).
Gli altri requisiti previsti per svolgere professionalmente questa attività, riportati dall’art. 71-bis delle Disposizioni di attuazione del Codice Civile, sono le seguenti:
- pieno godimento dei diritti civili;
- non aver ricevuto condanne contro la P.A., il patrimonio, la fede pubblica, l’amministrazione della giustizia;
- non essere interdetti o inabilitati, né aver subìto misure di prevenzione divenute definitive (salvo successiva riabilitazione);
- aver conseguito il diploma di scuola superiore;
- non risultare nell’elenco dei protesti cambiari.
Quanto costa aprire la Partita Iva?
Come tutte le attività svolte professionalmente, anche quella dell’Amministratore di Condominio non prevede l’iscrizione alla Camera di Commercio. Ciò vuol dire che non dovrai pagare bolli e diritti che sono previsti per le imprese, di piccole e grandi dimensioni. Aprire la tua Partita IVA dunque sarà del tutto gratuito: l’unico adempimento dovuto è la richiesta del numero di Partita Iva all’Agenzia delle Entrate, mediante una delle due opzioni viste sopra.
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Iscrizione all’INPS e contributi previdenziali
Una volta aperta la tua Partita Iva da Amministratore di Condominio, dovrai procedere all’iscrizione alla Gestione Separata INPS. I contributi da versare saranno calcolati proporzionalmente al tuo reddito. Potrai quindi procedere all’iscrizione in uno dei seguenti modi:
- recandoti allo sportello, presso le sedi INPS;
- attraverso la procedura online;
- tramite il Contact Center.
Anche in questo caso è consigliabile farsi seguire da un Commercialista, in modo da evitare di commettere banali errori. Egli potrà inoltre assisterti nel versamento dei contributi, che avviene tramite modello F24.
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