Hai conseguito la laurea in Giurisprudenza e sogni di diventare un libero professionista? Bene! Le competenze tecniche acquisite sono importanti ma devi sapere che non sono tutto. Tasse, contributi, commercialista… Può sembrarti un incubo ma non è così: ti bastano poche dritte per gestire tutto nel migliore dei modi!
In Italia la figura dell’avvocato è senza dubbio una delle più tradizionali e diffuse nel panorama delle libere professioni. Da stime recenti, infatti, il numero di iscritti all’Albo degli Avvocati è cresciuto del 192% (quasi triplicato!). Un numero molto rilevante che permette di comprendere l’importanza di questa figura professionale. Per arrivarci, devi aver conseguito la laurea in Giurisprudenza e successivamente superare l’Esame di abilitazione professionale. Tuttavia, come in ogni professione, le sole competenze tecniche non bastano. Se decidi di intraprendere questa strada dovrai familiarizzare con concetti come tasse e contributi. Se non sai proprio da dove partire, non temere! Scopriamo insieme come aprire e gestire una Partita Iva da avvocato.
Come faccio ad aprire una Partita Iva da Avvocato?
La domanda è lecita, ma immagino che prima te ne starai facendo un’altra. Devo proprio aprire la Partita Iva? Ebbene si! Come per ogni professione regolata con un Albo professionale, non è possibile lavorare con prestazione occasionale. E questo a prescindere dal volume del fatturato che pensi di poter generare nell’anno.
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Per fortuna oggi le norme fiscali vengono incontro ai giovani professionisti rendendo sostenibile l’apertura di una Partita Iva da Avvocato. E questo anche grazie all’introduzione del Regime Forfettario. Devi sapere inoltre che, per aprire la tua Partita Iva da avvocato sarà necessario compilare e inviare all’Agenzia delle Entrate il Modello AA9/12. Per farlo hai due strade:
- autonomamente, recandoti all’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate;
- tramite un Commercialista o un Caf che inoltrerà la richiesta telematicamente.
Entrambe le opzioni sono corrette, tuttavia rivolgendoti ad un commercialista eviterai errori, anche banali, che potrebbero costarti anche sanzioni pesanti. Un classico errore che si commette facilmente, ad esempio, riguarda la scelta del Codice Ateco.
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Quanto costa aprire la Partita Iva da Avvocato?
Come tutte le attività professionali, anche quella dell’avvocato non prevede l’iscrizione alla Camera di Commercio. Di conseguenza non dovrai pagare bolli e diritti che sono previsti per le imprese, di piccole e grandi dimensioni. Questo è un vantaggio significativo, perché di fatto l’unico adempimento da fare è la richiesta del numero di Partita Iva all’Agenzia delle Entrate, mediante una delle due opzioni viste sopra. Per questo aprire la Partita Iva da avvocato è un adempimento del tutto gratuito.
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Cassa di previdenza e assicurazione professionale
Per esercitare la professione di avvocato, è obbligatoria l’iscrizione alla Cassa di previdenza. Nello specifico, per gli avvocati l’ente di riferimento è la Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense (anche semplicemente Cassa Forense). Anche questa iscrizione è gratuita, poiché non prevede un costo iniziale. Ciò che dovrai fare negli anni di esercizio, seguendo le regole previste dalla Cassa, è versare i contributi che ti garantiranno la pensione.
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Non ha rilevanza fiscale, ma sicuramente ti è utile conoscerlo, l’obbligo di sottoscrivere una polizza professionale. Tale obbligo, introdotto dal D.P.R. 137/2012, è relativo a tutte le professioni ed ha lo scopo di tutelare i clienti da eventuali errori causati dal professionista (variabile che purtroppo non si può mai escludere del tutto ).
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