Sei un neolaureato e sogni di diventare un libero professionista? Se vuoi avviare la tua professione come Chimico e risparmiare su imposte e tasse, non farti trovare impreparato! In questo articolo troverai una breve guida per aprire la tua Partita IVA da Chimico!
Se stai leggendo questo articolo significa che stai pensando di aprire la tua Partita IVA da Chimico. Il percorso formativo per esercitare la professione di Chimico è diverso a seconda del tipo di inquadramento che si punta ad avere nell’Albo dei Dottori Chimici. Premesso, infatti, che in ogni caso sarà necessario superare l’apposito Esame di Stato, le sezioni a cui ci si può iscrivere, con i relativi titoli universitari, sono i seguenti:
- sezione A, che comprende chi ha il titolo professionale di chimico, alla quale possono accedere i laureati quinquennali al termine di uno dei seguenti percorsi magistrali:
- Classe LM 54 (ex 62/S) – Scienze chimiche;
- Classe LM 71 (ex 81/S) – Scienze e Tecnologie della Chimica industriale;
- Classe LM 13 (ex 14/S) – Farmacia e Farmacia industriale;
- sezione B, che accoglie chi ha il titolo professionale di chimico junior, alla quale possono accedere i laureati al termine di uno dei seguenti percorsi triennali
- Classe L-27 (ex 21) – Scienze e Tecnologie chimiche;
- Classe L-29 (ex 24) – Scienze e Tecnologie farmaceutiche.
Come faccio ad aprire una Partita Iva da Chimico?
Ti starai chiedendo: sono obbligato ad aprire la Partita Iva? La risposta è sì. La professione di Chimico è regolata da un Albo professionale e in questo caso non è possibile lavorare con prestazione occasionale. Ciò a prescindere dal volume del fatturato che pensi di poter generare nell’anno. L’unico modo che hai per svolgere questa professione è quello di farlo con Partita Iva.
Leggi di più: Prestazione d’opera occasionale e lavoro autonomo
Non temere! Oggi le norme fiscali ti vengono incontro, soprattutto se sei alle prime armi. E tutto ciò anche grazie all’introduzione del Regime Forfettario. Ma cosa bisogna fare per aprire una Partita IVA? Devi sapere che per aprire la tua Partita Iva da Chimico è necessario compilare e inviare all’Agenzia delle Entrate il Modello AA9/12. Per farlo ci sono due possibilità:
- recarti personalmente all’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate presente sul tuo territorio;
- inviare una richiesta telematica tramite un Commercialista o un Caf.
Entrambe le soluzioni sono corrette, ma ti consigliamo la seconda per evitare errori banali che possono costare nel tempo anche sanzioni pesanti, nel caso in cui ad esempio commettessi degli errori nella la scelta del Codice Ateco.
Leggi di più: Codice Ateco Chimico: scegli quello giusto
Quanto costa aprire la Partita Iva da Chimico?
Come per ogni attività professionale, per l’apertura della Partita IVA da Chimico non dovrai iscriverti alla Camera di Commercio. Ciò vuol dire anche non sostenere ulteriori spese come bolli e diritti per iniziare la tua attività (previsti invece per le imprese). Si tratta di un vantaggio importante, perché significa che l’unico adempimento da fare per avviare la tua attività, una volta iscritto all’Albo dei Dottori Chimici, è la richiesta del numero di Partita Iva all’Agenzia delle Entrate, nei modi descritti sopra. In sostanza, trattandosi di un passaggio senza spese, di fatto l’apertura della Partita Iva da Chimico è un adempimento del tutto gratuito.
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Cassa di previdenza e assicurazione professionale
Per esercitare la professione di Chimico, è obbligatoria l’iscrizione all’Ente di Previdenza ed Assistenza Pluricategoriale (EPAP). Tale iscrizione è gratuita, non prevedendo un costo iniziale. Ciò di cui dovrai preoccuparti è di versare i contributi nel corso degli anni di attività.
Leggi di più: Contributi EPAP: la Guida completa
Non ha rilevanza fiscale, ma pensiamo sia utile conoscerlo, l’obbligo di sottoscrivere una polizza professionale, allo scopo di tutelare clienti e terzi da eventuali danni causati dal professionista (eventualità che purtroppo non si può mai escludere del tutto).
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