Da marzo 2022 è entrato in vigore l’assegno unico. Ma cosa succede alle detrazioni per coniuge a carico o per figli maggiori di 21 anni a carico? Leggi l’articolo per saperne di più.
Da marzo 2022 lo stato riconosce il c.d. Assegno unico ai nuclei familiari per:
- ogni figlio minorenne a carico;
- i nuovi nati, a decorrere dal settimo mese di gravidanza;
- ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni di età, per il quale ricorra una delle seguenti condizioni:
- frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea;
- svolga un tirocinio ovvero un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro annui;
- sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
- svolga il servizio civile universale;
- ciascun figlio con disabilità a carico, senza limiti di età.
Ma cosa cosa succede in caso di figli a carico maggiori di 21 anni? Di seguito analizzeremo la risposta.
Leggi di più: Assegno unico figli: la guida completa
Assegno unico e figli maggiori di 21 anni
Se stai leggendo l’articolo probabilmente hai figli a carico maggiori di 21 anni o comunque sei interessato a saperne di più su questa casistica. Bene! In caso di figli maggiori di 21 anni considerati a carico perché dispongono di un reddito complessivo uguale o inferiore a 2.840,51* euro, al lordo degli oneri deducibili, tornano valide le c.d. detrazioni per figli a carico mentre non verrà più erogato l’assegno unico mensile.
Esempio: ipotizziamo un nucleo familiare composto da 2 figli considerati a carico dei genitori: Andrea di 16 anni e Filippo che ha compiuto 21 anni a luglio 2022. In questo caso, il genitore che ha fatto richiesta di assegno unico riceverà l’assegno per entrambi i figli fino a luglio 2022 compreso. A partire da agosto 2022 invece, il genitore richiedente riceverà l’assegno unico mensile solo per Andrea mentre per Filippo torneranno valide le detrazioni per figli a carico.
In particolare, la detrazione per i figli va ripartita al 50% tra i genitori non legalmente ed effettivamente separati. In alternativa, e sempre se c’è accordo tra le parti, si può scegliere di attribuire tutta la detrazione al genitore che possiede il reddito più alto. Questo fa sì che quest’ultimo goda per intero delle detrazioni ed è una soluzione preferibile soprattutto se uno dei due genitori ha incapienza d’imposta.
*Il limite sale a 4.000,00 euro in caso di figli fino a 24 anni.
Leggi di più: Differenza tra deduzione e detrazione: facciamo chiarezza
Detrazioni per moglie a carico 2022
Per quanto riguarda la detrazione prevista per moglie a carico o più in generale per coniuge a carico, questa non è stata sostituita dall’assegno unico ed è pari a:
- 800,00 euro in caso di reddito complessivo non superiore a 15 mila euro;
- 690,00 euro se il reddito complessivo è compreso tra 15 mila euro e 40 mila euro;
- 690,00 euro in caso di reddito complessivo compreso tra 40 mila euro e 80 mila euro.
Attenzione! Per i contribuenti con reddito complessivo inferiore a 15 mila euro le detrazioni sono teoriche in quanto la detrazione effettivamente spettante diminuisce all’aumentare del reddito; lo stesso vale anche in caso di reddito complessivo superiore a 40 mila euro.
La detrazione relativa al reddito tra 1 5mila e 40 mila euro spetta invece in misura fissa, ma per i contribuenti con un reddito complessivo superiore a 29 mila euro e inferiore a 35.200 euro la stessa detrazione è aumentata di un importo che varia da 10 a 30 euro. A tal proposito è possibile reperire lo schema riassuntivo delle detrazioni per coniuge a carico direttamente sul sito dell’Agenzia delle entrate.
Leggi di più: ISEE: di cosa si tratta e come si calcola