Associazioni Pro Loco: tutto quello che c’è da sapere

di Antonella Salzarulo
Associazioni Pro Loco

Ecco una breve guida per conoscere le Associazioni Pro Loco: cosa sono, di cosa si occupano e come costituirne una.

Associazioni Pro Loco: cosa sono?

Le Associazioni Pro Loco sono organizzazioni senza scopo di lucro che si occupano essenzialmente di promozione turistica del territorio, al fine di tutelare il patrimonio storico e culturale. Le Pro Loco sono formate da volontari che si impegnano a:

  • valorizzare le tradizioni locali;
  • esaltare i prodotti e le bellezze del territorio;
  • organizzare manifestazioni in ambito turistico culturale, storico ambientale, folcloristico, gastronomico e sportivo.

Negli ultimi anni le Pro Loco sono diventate un punto di riferimento sia per gli abitanti sia per i visitatori di una località, diventando un vero e proprio modello vincente.

Come costituire un Associazione Pro Loco?

Per costituire una Pro Loco bisogna:

  • creare un Comitato promotore, formato da persone interessate a promuovere il proprio territorio, che pubblicizzerà l’intento all’interno della propria comunità;
  • aprire il tesseramento all’associazione a tutti coloro che ne sono interessati;
  • elaborare uno Statuto che regolerà la stessa Pro Loco;
  • raggiunto un numero di Soci soddisfacente, il Comitato promotore dovrà indire un’Assemblea Costituente dando avviso scritto a tutti i Soci;
  • nell’Assemblea Costituente verrà:
    • presentata la relazione del lavoro effettuato dal Comitato promotore;
    • presentato ed approvato lo Statuto;
    • eletto il Presidente, nonché i Componenti del Direttivo e il Revisore dei Conti;
  • chiedere all’Agenzia delle Entrate l’apertura del Codice Fiscale mediante modello AA5/6;
  • registrare lo Statuto dell’associazione presso l’ufficio dell’AdE competente;
  • presentare il Modello EAS.

Seguito questo iter, la Pro Loco viene effettivamente ad esistere. Con successive valutazioni, poi, si potrà optare per l’iscrizione all’Albo Regionale e alla Costituzione con atto notarile.

Attività istituzionale

Generalmente, le Associazioni Pro Loco sono costituite senza scopo di lucro ed hanno come scopo sociale specifici fini istituzionali da perseguire (che non sono sottoposti ad obblighi tributari). Tutto ciò di cui bisogna preoccuparsi è contabilizzare le entrate e le uscite secondo il principio di cassa e presentare, alla fine della gestione, il Rendiconto consuntivo all’Assemblea ordinaria per la sua approvazione.

Tuttavia, accanto all’attività istituzionale le Pro Loco possono svolgere anche alcune attività marginali. Si tratta di attività di tipo accessorio e quindi di carattere secondario, assimilabili ad attività commerciali. Si può parlare di attività commerciali quando dal loro esercizio se ne traggono vantaggi (ricavi). Ad esempio: vendita di beni o prestazione di servizi fatti a soggetti diversi dai soci. Ma attenzione! Qualora una Pro Loco svolgesse attività di natura commerciale, è necessario chiedere la Partita IVA all’Agenzia delle Entrate ed istituire una contabilità al fine di poter pagare le relative imposte. Tale contabilità dovrà essere tenuta separatamente da quella relativa all’attività istituzionale.

Come si finanzia un’Associazione Pro Loco?

Le modalità mediante le quali una Pro Loco può finanziarsi per svolgere le sue attività sono diverse. La più comune è sicuramente rappresentata dalla quota d’iscrizione da parte dei soci (quota associativa), necessaria per farvi parte ed avere diritto di voto nelle assemblee. Le altre modalità possono essere così riassunte:

  • contributi di natura straordinaria richiesti ai soci al fine di coprire costi o eventuali perdite derivanti dallo svolgimento delle attività istituzionali;
  • erogazioni liberali, da parte di soci o terzi, per sostenere le finalità istituzionali dell’associazione (si ricorda che, se il contributo deriva da una prestazione che l’Associazione ha effettuato si rende necessaria l’emissione di fattura con IVA in quanto trattasi di ricavo di natura commerciale);
  • eredità e lasciti testamentari;
  • contributi da parte di:
    • Comuni;
    • Province;
    • Regioni;
    • Enti Pubblici;
  • raccolte fondi, da organizzare solo per finanziare le attività dell’Associazione*.
  • entrate derivanti da attività di tipo commerciale svolte in maniera ausiliaria e sussidiaria e comunque finalizzate al raggiungimento degli obiettivi istituzionali.

* I fondi così raccolti sono esentasse ovvero esclusi dal regime IVA e non concorrono alla formazione del reddito. Tuttavia, tali agevolazioni fiscali sono riconosciute solo se le raccolte fondi sono pubbliche, svolte in modo occasionale e concomitanti con eventi effettivi.

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