Bonus bici e monopattini: incentivi alla mobilità sostenibile

di Francesco Aquilino
bonus bici e monopattini

Il Decreto Rilancio introduce nuovi incentivi alla mobilità sostenibile. Riconosciuto un Bonus fino a 500 euro per l’acquisto di bici e monopattini elettrici. Previste anche disposizioni che finanziano la realizzazione di piste ciclabili.

Tra le novità del nuovo Decreto Rilancio non mancano interessanti misure per incentivare la mobilità sostenibile. Tra esse l’introduzione di un Bonus per l’acquisto di bici e monopattini elettrici. Il “buono mobilità” mira a favorire l’utilizzo di mezzi di trasporto a basso impatto ambientale, incentivando allo stesso tempo la ripresa dei consumi. Di seguito i dettagli del nuovo incentivo.

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Bonus bici e monopattini: requisiti e ammontare dell’incentivo

Il Bonus è riconosciuto solo su determinate tipologie di acquisti. Chi effettua l’acquisto deve essere un cittadino maggiorenne residente in:

  • un capoluogo di Regione;
  • una Città metropolitana;
  • un capoluogo di Provincia;
  • un Comune con più di 50.000 abitanti.

Il Bonus spetta sugli acquisti dei seguenti mezzi di trasporto a basso impatto inquinante:

  • biciclette, anche a pedalata assistita;
  • monopattini elettrici;
  • segway;
  • hoverboard;
  • monowheel.

Il Bonus è riconosciuto anche per l’utilizzo dei servizi di mobilità condivisa a uso individuale, esclusi quelli mediante autovetture. Incentivato quindi il ricorso al bikesharing.

L’ammontare del Bonus è pari al 60% della spesa sostenuta e comunque non superiore a 500 euro. L’incentivo vale sugli acquisti effettuati dal 4 maggio 2020 al 31 dicembre 2020. Il Bonus potrebbe essere riconosciuto nella forma di sconto sull’acquisto (con successivo ristoro per il venditore) o come rimborso per l’acquirente. Alla misura sono destinati in totale 120 milioni: ai 70 inizialmente destinati alla rottamazione di autoveicoli e motocicli altamente inquinanti (incentivo rinviato al 2021) si aggiungono ulteriori 50 milioni.

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Nuove regole per la mobilità ciclabile

Ma le novità non si limitano all’introduzione del Bonus. L’incentivo infatti si innesta in un più articolato piano si sviluppo della mobilità ciclabile. Grazie al Decreto Rilancio sarà possibile finanziare progetti per la creazione, il prolungamento, l’ammodernamento e la messa a norma di piste ciclabili. Il tutto in aggiunta o in alternativa a progetti relativi alle corsie riservate per il trasporto pubblico locale. Il fondo riservato a questi interventi ammonta a 20 milioni di euro per il 2020, più altri 20 per il 2021. Il fine è promuovere l’utilizzo delle biciclette nelle aree urbane, quali mezzi a basso impatto ambientale.

Proprio in tal senso il decreto apporta alcune modifiche al Codice della Strada, introducendo le definizioni di “casa avanzata” e “corsia ciclabile”. In particolare:

  • la casa avanzata è una linea di arresto dedicata alle biciclette in posizione avanzata rispetto alla linea di arresto per tutti gli altri veicoli, per garantire maggior sicurezza alla circolazione delle biciclette. Essa può essere realizzata lungo le strade con velocità consentita inferiore o uguale a 50 km/h, anche se fornite di più corsie per senso di marcia, ed è posta a una distanza pari almeno a 3 metri rispetto alla linea di arresto stabilita per il flusso veicolare;
  • la corsia ciclabile è una parte della ordinaria corsia veicolare, posta sulla destra e delimitata da striscia bianca discontinua valicabile, idonea a permettere la circolazione delle biciclette nello stesso senso di marcia degli altri veicoli. Destinata esclusivamente alla circolazione dei velocipedi, il suo scopo è eliminare ogni forma di promiscuità di circolazione con altre tipologie di veicoli, con indubbi vantaggi sulla sicurezza e snellimento della circolazione.

La figura del Mobility Manager

Sempre nell’ottica di favorire un modello di mobilità sostenibile, il Decreto Rilancio introduce la figura del Mobility Manager. Le imprese e le pubbliche amministrazioni con singole unità locali che vantano più di 100 dipendenti, ubicate in un capoluogo di Regione, in una Città metropolitana, in un capoluogo di Provincia o in un Comune con popolazione superiore a 50.000 abitanti, sono tenute ad adottare, entro il 31 dicembre di ogni anno, un piano degli spostamenti casa-lavoro del proprio personale dipendente finalizzato a ridurre l’uso di mezzi di trasporto privati individuali. All’adozione di questo piano provvede il Mobility Manager. Ad esso sono assegnate funzioni di supporto professionale continuativo alle attività di decisione, pianificazione, programmazione, gestione e promozione di soluzioni ottimali di mobilità sostenibile. L’obiettivo è favorire il decongestionamento del traffico.

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