Il TAR del Lazio corre in soccorso delle tante imprese artigiane in difficoltà. Un decreto del 20 aprile sancisce che l’iscrizione al Fondo non è necessaria per accedere all’assegno ordinario. Spazzata via dunque la stortura voluta dal Fsba, in contrasto con il dettato del Cura Italia. Nel frattempo il PD propone un emendamento che renda definitiva l’esclusione del principio della regolarità contributiva.
Arriva la notizia che tante imprese artigiane attendevano da settimane. Il TAR del Lazio, con un decreto del Presidente della sezione III quater Riccardo Savoia, riconosce il diritto a presentare la domanda di concessione dell’assegno ordinario senza la necessità di iscriversi al Fondo di Solidarietà Bilaterale dell’Artigianato. Il provvedimento, che ovviamente vale per la sola impresa ricorrente, apre una strada per tutte le imprese artigiane. In tanti si sono visti costretti a versare i contributi al Fondo per accedere agli aiuti concessi dallo Stato. Ricordiamo a riguardo che per l’accesso alla Cassa Integrazione da parte degli artigiani, o per meglio dire all’assegno ordinario, il decreto Cura Italia prevede la presentazione della domanda al Fsba. Ma ricostruiamo la vicenda con ordine
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Iscrizione al Fsba per richiedere l’assegno ordinario: il ricorso al TAR
Proprio facendo leva sul suo ruolo di intermediario, il Fondo ha provato a imporre alle imprese il pagamento dei contributi relativi agli ultimi 36 mesi, pena l’impossibilità di accedere agli aiuti. In molti avevano visto in questa richiesta del Fondo un abuso. Questo giudizio discende in particolare da due circostanze. Innanzitutto, in questa fase il Fsba non gestisce risorse proprie ma somme stanziate dallo Stato per un ammontare pari a 60 milioni di euro. In secondo luogo, il Cura Italia prevede quale unico requisito la sospensione o riduzione dell’attività lavorativa. Nessuna indicazione è fornita in merito alla necessità di essere iscritti al Fondo stesso. Tanto meno è richiesto di essere in regola con i relativi contributi.
Nel quadro descritto, il Fondo di Solidarietà Bilaterale dell’Artigianato ha negato la possibilità di presentare la domanda agli artigiani che non vi hanno versato i contributi negli ultimi 36 mesi. Proprio la richiesta di regolarizzare i contributi ha spinto un artigiano siciliano a presentare ricorso al TAR del Lazio. Il giudice amministrativo, accogliendo l’istanza del ricorrente, ha ordinato al Fondo di consentire la presentazione della domanda di concessione dell’assegno ordinario. Per quanto tale provvedimento abbia valenza per il solo caso specifico, è evidente che questo passaggio comporterà una necessaria revisione delle procedure di accesso al Fondo, dallo stesso deliberate. Tante imprese in difficoltà avranno quindi la possibilità di accedere agli aiuti senza l’aggravio di un contributo che avrebbe solo peggiorato l’attuale situazione di difficoltà.
Cassa Integrazione Artigiani: l’emendamento al decreto Cura Italia
Allo stesso tempo si è mosso a sostegno degli artigiani anche il Parlamento. In particolare, con un comunicato stampa, l’on. Serracchiani del Partito Democratico ha annunciato la presentazione di un emendamento al dl Cura Italia. L’emendamento mira a stabilire espressamente l’esclusione dei requisiti della regolarità contributiva e dell’iscrizione al Fondo. Con il via libera all’emendamento sarebbe finalmente cancellata questa forma di penalizzazione per il mondo dell’artigianato. Nessun altra categoria di imprese è infatti costretta al versamento di contributi per accedere agli ammortizzatori sociali approntati dal Governo per far fronte all’emergenza da Covid-19.
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