ClicLavoro: nuove funzionalità web del Ministero del Lavoro

di Sandro Susini
ClicLavoro

Amministrazione Digitale: ecco le ultime 3 implementazioni di ClicLavoro, il Portale dei Servizi del Ministero del Lavoro. Una guida pratica per datori di lavoro e consulenti del lavoro.

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha recentemente implementato il portale di servizi ClicLavoro, da tempo già noto agli addetti ai lavori, arricchendolo di una serie di funzionalità direttamente a beneficio di aziende, operatori e cittadini.

È difatti notizia recente che servizi ormai di consolidato utilizzo, fra cui le dimissioni telematiche, oppure le comunicazioni dei lavoratori intermittenti e dei lavoratori in smart working, sono stati progressivamente affiancati anche da ulteriori importanti applicativi, rispettivamente contraddistinti dalla corrispondente icona recentemente comparsa sul cruscotto del Portale.

Stiamo parlando in particolare di 3 implementazioni che indubbiamente attirano l’attenzione anche del più distratto degli addetti ai lavori:

  • il Rapporto Pari Opportunità;
  • la Comunicazione di Lavoro Autonomo Occasionale;
  • la piattaforma UNIRETE all’interno della sezione Comunicazioni Obbligatorie.

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Il Rapporto Pari Opportunità sul portale ClicLavoro

Per quanto concerne il primo aspetto, il Ministero del lavoro ha recentemente fornito indicazioni operative in merito a quale modalità utilizzare per la redazione del rapporto biennale sulla situazione del personale maschile e femminile da parte delle aziende pubbliche e private che contano più di 50 dipendenti.

In tal senso, le aziende dovranno redigere il rapporto esclusivamente in modalità telematica, attraverso l’utilizzo dell’apposito portale ClicLavoro, entro e non oltre il 30 settembre 2022 (per il solo biennio 2020-2021); per tutti i successivi bienni è confermata la data del 30 aprile dell’anno successivo alla scadenza di ciascun biennio).

La Comunicazione di Lavoro Autonomo Occasionale

Riguardo alla Comunicazione di Lavoro Autonomo Occasionale, il Ministero, a seguito di molteplici interventi in materia, ha stabilito che dal 1° maggio 2022 la Comunicazione tramite portale ClicLavoro rimarrà l’unico canale utile a perfezionare l’adempimento in merito al lavoro autonomo occasionale. Si tratta di una procedura di compilazione che a suo tempo abbiamo già definito come pressoché obbligata e quindi inequivocabile.

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ClicLavoro

Il nuovo modello Unirete sul portale ClicLavoro

Infine, le comunicazioni di inizio, trasformazione, proroga e cessazione della codatorialità, effettuate nell’ambito di un contratto di rete sono effettuate attraverso il nuovo modello UNIRETE. Anch’esso sarà disponibile all’interno dell’area Comunicazioni obbligatorie su portale ClicLavoro.

Anche in quest’ultimo caso stiamo parlando di una modifica alquanto sensibile rispetto al passato. Mai prima d’ora, infatti, soprattutto in termini operativi, la disciplina della codatorialità, nell’ambito del contratto di rete, era stata affrontata con la dovuta attenzione. Cosa che invece possiamo riscontrare nel momento in cui andiamo ad analizzare nel dettaglio il modello UNIRETE e la sua compilazione.

Istituzioni e servizi online: alcune riflessioni

Le implementazioni di cui sopra lasciano spazio ad alcuni spunti di riflessione.

Si intravede, da parte delle Istituzioni, un indubbio tentativo di riordino di una serie di procedure e adempimenti finora lasciate in balìa dell’eventuale diligenza del soggetto privato. Tale tentativo sembra tendere soprattutto ad esercitare un controllo più capillare e dissuasorio in relazione ad eventuali comportamenti elusivi da parte degli addetti ai lavori.

Infine, se da una parte il tentativo di cui sopra risulta indubbiamente apprezzabile, risulta altrettanto inequivocabile che gli sforzi sopra illustrati siano vanificati dall’architettura complessa e in parte contorta del portale stesso. Ciò soprattutto in considerazione delle svariate difficoltà di accesso (prima fra tutte l’accesso tramite SPID/carta nazionale dei servizi). Basti pensare a quelle riguardanti l’accreditamento del soggetto delegato, che in prima battuta, in relazione alle attività in questione, dovrebbe essere interno all’azienda interessata.

La realtà delle cose invece parla di implementazioni che, data la loro complessità – si pensi al grado di informatizzazione di una PMI ad esempio – finiranno per ricadere nuovamente sul soggetto intermediario. Con buona pace del tanto pubblicizzato principio di semplificazione.

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