Contributi Cassa Forense 2021: scadenze e modalità di versamento

di Francesco Aquilino
Contributi Cassa Forense 2021

Sei un Avvocato e vuoi scoprire quali sono le scadenze contributive per l’anno 2021? Conosci la modalità per effettuare i versamenti? Ecco per te una guida completa ai contributi dovuti alla Cassa Forense per il 2021.

L’emergenza Covid, tra proroghe ed esoneri contributivi, ha ridisegnato anche il quadro delle scadenze per il versamento dei contributi dovuti alla Cassa Forense per il 2021. Per evitare di commettere banali errori, facciamo dunque chiarezza sulle date fissate per i pagamenti. Di seguito, inoltre, tutte le indicazioni per procedere in modo comodo e corretto ai versamenti, analizzando la varie opportunità previste dalla Cassa Forense. Ecco per te una semplice guida.

Leggi di più: Esonero Contributi 2021: decreto attuativo e requisiti

Modello 5/2021: la scadenza

La prima scadenza da tener presente è quella relativa all’invio del Modello 5. Non si tratta di una scadenza di versamento, ma del termine fissato per l’adempimento dichiarativo che consente alla Cassa di calcolare correttamente i contributi previdenziali dovuti. Il Modello 5/2021 deve essere inviato entro il 30 settembre 2021. L’unica modalità di invio consentita è quella telematica tramite il sito www.cassaforense.it. Per conoscere nel dettaglio le modalità di invio, i soggetti obbligati e le corrette modalità per determinare reddito professionale e volume d’affari puoi consultare l’articolo dedicato al seguente link.

Leggi di più: Modello 5/2021 Cassa Forense: la Guida completa

Contributi Cassa Forense 2021: a quanto ammontano?

I contributi dovuti dovuti alla Cassa Forense si dividono in tre tipologie:

  • minimi obbligatori;
  • in autoliquidazione;
  • soggettivi modulari (volontari).

Contributi minimi obbligatori

Il contributo minimo, dovuto da tutti gli iscritti, per il 2020 è pari a:

  • 2890,00 euro a titolo di contributo minimo soggettivo;
  • 95,39 euro a titolo di contributo di maternità.

I neo iscritti hanno delle agevolazioni, in particolare:

  • per coloro che si sono iscritti prima del 35° anno di età, il contributo minimo soggettivo è ridotto della metà;
  • per i primi 8 anni di iscrizione, a prescindere dall’età, il contributo minimo soggettivo dovuto si paga per metà nell’anno di competenza mentre la seconda metà si versa obbligatoriamente nell’anno successivo, qualora il reddito professionale sia di almeno 10.300 euro, o facoltativamente, nel caso contrario.

Il pagamento dimezzato nell’anno di competenza dà solo 6 mesi di anzianità contributiva. Chi vuole raggiungere i 12 mesi di anzianità contributiva nell’anno dovrà versare anche la seconda metà del contributo.

È anche possibile richiedere un esonero temporaneo del contributo minimo, per un massimo di un anno in tutta la vita professionale, solamente nei casi particolari previsti dal comma 7 dell’art. 21 della L. n. 247/2012. Solo in caso di maternità o adozione il beneficio può arrivare fino a 3 anni.

Resta sospeso fino al 2022, invece, il contributo minimo integrativo. Per questo motivo non ci sono importi minimi oltre a quelli appena visti.

Contributi in autoliquidazione

Con il Modello 5/2021 (relativo all’anno 2020), in autoliquidazione, bisogna versare:

  • a titolo di contributo soggettivo, il 14,5% del reddito professionale netto dichiarato ai fini Irpef, detratto quanto già pagato a titolo di contributo soggettivo minimo;
  • a titolo di contributo integrativo, il 4% del volume d’affari Iva al netto di quanto già versato a titolo di contributo integrativo minimo (che però non è previsto fino al 2022).

Quanto appena visto vale fino ad un massimale di 100.700 euro. Sull’eccedenza rispetto a questa soglia, l’aliquota scende al 3%.

Particolari agevolazioni sono previste per gli iscritti che hanno maturato il diritto alla pensione ma continuano ad esercitare la professione.

Dal 2021 (Modello 5/2022) il contributo soggettivo salirà al 15%.

Contributi soggettivi modulari

Gli iscritti possono integrare il proprio montante contributivo per ottenere una pensione più elevata. Nel modello 5, infatti, è possibile indicare facoltativamente una percentuale fra l’1% e il 10% di maggiore contribuzione alla Cassa Forense.

Precisiamo inoltre che i contributi soggettivi e i contributi di maternità sono interamente deducibili ai fini del calcolo delle imposte sui redditi. Non è deducibile invece il contributo integrativo (4% sul volume d’affari) in quanto incassato rivalendosi sul cliente: per lo stesso motivo, tale importo non fa reddito e quindi non viene tassato.

Leggi di più: Codice Ateco per Avvocato: scegli quello giusto

Contributi Cassa Forense 2021: le nuove scadenze

L’emergenza Covid-19 e le conseguenti misure fiscali e contributive hanno spinto la Cassa Forense a fissare un nuovo calendario delle scadenze per l’anno 2021. Rispetto agli anni passati, i versamenti sono concentrati nella parte finale dell’anno. Di seguito il dettaglio.

Fissata al 31 ottobre 2021 la scadenza per il pagamento della contribuzione minima obbligatoria dovuta dai neo iscritti nell’anno (aggiornamento: anche questa scadenza è prorogata al 31 dicembre 2021).

Fissati invece al 31 dicembre 2021 i termini per il pagamento:

  • della contribuzione soggettiva minima obbligatoria dovuta per l’anno 2021;
  • dell’intero contributo di maternità dovuto per l’anno 2021;
  • dei contributi in autoliquidazione connessi al Modello 5/2021 (1° e 2° rata);
  • del contributo soggettivo modulare (volontario);
  • dell’integrazione del contributo minimo soggettivo per il riconoscimento, ai soggetti legittimati, dell’intera annualità previdenziale (facoltativo).
Contributi Cassa Forense 2021

Cassa Forense: le modalità di pagamento

AGGIORNAMENTO: Cassa Forense ha comunicato che dal 14 ottobre 2021 il pagamento dei contributi dovuti per il 2021 avviene tramite la piattaforma PagoPa. Essa sostituisce a tutti gli effetti i bollettini Mav ed è disponibile nell’accesso riservato alla propria posizione personale. La piattaforma PagoPa può essere usata in due modi:

  • pagamento mediante avviso PagoPa (tramite home banking, ATM, sportelli bancari, uffici postali, ricevitorie);
  • pagamento on line mediante i servizi interattivi (WISP), come ad esempio MyBank.

MyBank è tra le modalità di pagamento integrate sul nodo pagoPA. Si può selezionare MyBank nel menù “conto corrente”, scegliendo quindi la propria banca di addebito. In automatico si viene reindirizzati al servizio di online banking della propria banca dove, dopo aver effettuato l’accesso con le credenziali abituali, compare un bonifico interamente precompilato. A questo punto sarà sufficiente autorizzare il bonifico SEPA precompilato per ricevere la conferma dell’avvenuto pagamento.

Leggi di più: Aprire Partita Iva da Avvocato: costi e adempimenti

Articoli Correlati