Sei un ingegnere o un architetto appena abilitato? A breve dovrai fare i conti con i contributi Inarcassa, quelli che ti garantiranno la pensione. Non hai idea degli step da seguire per rispettare le regole della Cassa? Tranquillo, leggi questa breve guida per non sbagliare. Ecco gli importi aggiornati per il 2020.
Anni di studio e sacrificio sui libri, un esame di abilitazione superato e finalmente tutto sembra pronto per poter cominciare a lavorare. In effetti è vero, ci sei quasi, ma ti mancano ancora pochi piccoli passaggi per metterti in regola. Dopo l’apertura della Partita Iva da Ingegnere o Architetto, devi regolare il tuo rapporto con la Cassa di previdenza. Sarà quindi fondamentale capire come funzionano i contributi Inarcassa, ossia quando, quanto e come bisogna pagarli.
Iscrizione a Inarcassa e obblighi dichiarativi
L’iscrizione a Inarcassa è obbligatoria quando si verificano determinate condizioni:
- iscrizione all’Albo;
- assenza di un’altra contribuzione obbligatoria in atto;
- possesso di una Partita Iva (oppure partecipazione a un’associazione tra professionisti o a una società tra professionisti).
In questo caso, sarai obbligato a iscriverti e puoi farlo in due modi:
- inviando via PEC (protocollo@pec.inarcassa.org) il modulo di iscrizione scaricabile nella sezione modulistica di Inarcassa;
- online attraverso la propria area riservata (Inarcassa On Line) sul sito di Inarcassa.
Una volta iscritto, ogni anno dovrai comunicare a Inarcassa il reddito professionale conseguito nell’anno precedente. Questo serve per il calcolo dei contributi. Puoi farlo presentando la Comunicazione Annuale Obbligatoria. La scadenza per la presentazione è il 31 ottobre di ogni anno.
Gli eredi degli iscritti deceduti sono tenuti a presentare la Comunicazione Annuale entro 12 mesi dal decesso. Entro lo stesso termine dovranno anche versare quanto dovuto dal defunto per il periodo di riferimento.
Quanto costano i contributi Inarcassa?
Per rispondere a questa domanda bisogna capire innanzitutto che esistono 4 tipologie di contributi:
- soggettivo;
- facoltativo;
- integrativo;
- di maternità/paternità.
Contributo soggettivo
Nel 2020 sei tenuto a pagare il 14,5% del tuo reddito 2019, fino ad un reddito massimo di 125.000 euro. Ad ogni modo il contributo minimo obbligatorio per il 2020 è pari a 2.355 euro. Il contributo si paga in base ai mesi effettivi di iscrizione, dove la mensilità scatta anche con un solo giorno di iscrizione. Ad esempio, chi non supera il contributo minimo e si iscrive il 31 maggio pagherà da maggio a dicembre, dunque 8 mesi: il totale da pagare sarà dunque pari a 2.355 euro diviso 12 e moltiplicato per 8 (1.570 euro).
Questo contributo è interamente deducibile, ossia si può portare a riduzione del reddito che sarà tassato.
Contributo facoltativo
Si tratta di un versamento non obbligatorio. L’iscritto è libero di scegliere se versarlo per aumentare l’importo della propria pensione. L’importo da versare può essere stabilito fra l’1% e l’8,5% del reddito dell’anno precedente, ma per il 2020 deve essere necessariamente compreso fra i 205,00 euro e i 10.450,75 euro.
Questo contributo si può versare dopo la presentazione della dichiarazione dei redditi relativa all’anno di riferimento (es. presentazione dichiarazione per redditi 2019 il 20/10/2020: si potrà pagare a partire dal 21/10/2020), ma sempre entro la fine dell’anno (quindi non oltre il 31/12/2020, per rimanere nell’esempio). Anche questo contributo è interamente deducibile.
Contributo integrativo
Si tratta di un contributo pari al 4% del volume di affari (fatturato totale) che può essere addebitato in fattura al cliente. Si tratta di una tua libera scelta. Se durante l’anno hai ricevuto fatture, da altri iscritti ad Inarcassa, in cui era addebitato il contributo integrativo del 4%, puoi scomputare queste somme dal contributo dovuto alla Cassa. È dovuto comunque un contributo minimo, a prescindere dall’effettivo ammontare del 4% del volume di affari, che per il 2019 è pari a 700 euro. Anche questo contributo minimo si paga in base ai mesi effettivi di iscrizione.
Il contributo integrativo non costituisce reddito e pertanto non è deducibile. Esso infatti rappresenta solamente un debito verso Inarcassa.
Contributo di maternità/paternità
Il contributo deve essere versato, insieme ai minimi soggettivo e integrativo, in due rate il 30 giugno e il 30 settembre di ogni anno. La prima rata 2020 ha natura di acconto ed è di 20 euro, pari al 50% del contributo riscosso nel 2019; la seconda rata sarà uguale alla differenza fra l’acconto versato e l’importo definitivo del contributo deliberato.
Il contributo è frazionabile in dodicesimi in relazione agli effettivi mesi di iscrizione ed è interamente deducibile ai fini fiscali.
Agevolazioni per i neo-iscritti
Particolari agevolazioni sono riservate ai nuovi iscritti ad Inarcassa. In particolare, i giovani Ingegneri e Architetti che si iscrivono o che si reiscrivono ad Inarcassa prima di aver compiuto i trentacinque anni di età beneficiano della riduzione contributiva per i primi cinque anni di iscrizione. Ma in cosa consiste la riduzione? I vantaggi previsti sono:
- contributo soggettivo minimo ridotto ad 1/3 (785 euro nel 2020) e riduzione della relativa aliquota al 7,25% (rispetto al 14,5%);
- contributo integrativo minimo ridotto ad 1/3 (233,30 euro nel 2020), senza riduzioni relative alle aliquote.
Inoltre, il vantaggio della riduzione contributiva può essere duplice. Infatti, dopo almeno 25 anni (anche non consecutivi) di iscrizione e contribuzione intera ad Inarcassa viene riconosciuta una contribuzione figurativa che permette di raggiungere la contribuzione piena anche per gli anni di riduzione contributiva. Quindi, al risparmio nell’immediato si somma l’incremento del montante contributivo ai fini della pensione.
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Contributi Inarcassa 2020: scadenze e modalità di versamento
I contributi Inarcassa possono essere pagati tramite MAV scaricabili direttamente nell’area riservata del sito. Se invece hai richiesto e ottenuto la rateazione bimestrale (6 rate all’anno) devi obbligatoriamente pagare tramite addebito diretto sul tuo conto corrente (SDD – Sepa Direct Debit). Se sei titolare di Inarcassa Card, infine, puoi pagare direttamente online tramite carta, senza commissioni. N.B.: dal 1° giugno 2020, alle modalità di pagamento appena esposte se ne aggiunge una quarta. Infatti, adesso è possibile versare i contributi Inarcassa anche con modello F24 (leggi l’approfondimento in fondo all’articolo).
Nel caso in cui avessi bisogno di maggiore liquidità per versare i contributi, Inarcassa in convenzione con Banca Popolare di Sondrio offre due possibilità. Potrai scegliere tra un finanziamento specifico per contributi previdenziali e un prestito personale. Di seguito puoi scaricare i fogli di sintesi forniti da Inarcassa sulle due modalità di credito.
Per evitare di incorrere in ritardi e sanzioni devi tenere a mente ogni anno 3 date fondamentali:
- 30 giugno: versamento della prima rata dei contributi minimi e del contributo di maternità per l’anno in corso;
- 30 settembre: versamento della seconda rata dei contributi minimi e del contributo di maternità per l’anno in corso;
- 31 dicembre: versamento del conguaglio (se dovuto) relativo all’anno precedente e versamento dell’eventuale contributo facoltativo.
ATTENZIONE: a causa delle difficoltà causate dall’emergenza Coronavirus, Inarcassa ha previsto che anche le prime due scadenze per il 2020 (prima rata al 30 giugno, seconda rata al 30 settembre) sono rinviate al 31 dicembre 2020.
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NOVITÀ 2020: Contributi Inarcassa: dal 2020 possibile pagarli con F24