Dopo le restrizioni, ecco le agevolazioni. Con il c.d. “Decreto Cura Italia” in arrivo tante misure di sostegno al sistema economico. Non mancano provvedimenti in materia di lavoro. Diverse le misure di sostegno ai lavoratori dipendenti e autonomi per l’emergenza Coronavirus.
Dopo il buio, la luce. Almeno è quello che spera il settore produttivo del Paese. Se l’emergenza sanitaria appare purtroppo ancora nel vivo, lo Stato cerca di sostenere le categorie dei lavoratori. Con l’ultimo D.L. 17 marzo 2020, n. 18 (c.d. Decreto Cura Italia o Decreto Marzo), il Governo ha infatti messo sul piatto 25 miliardi a supporto di sanità, famiglie, imprese, dipendenti, Partite IVA, istruzione. Facciamo dunque chiarezza sulle misure di sostegno ai lavoratori per contrastare l’emergenza Coronavirus.
Coronavirus: misure di sostegno ai lavoratori dipendenti
Di seguito vediamo in sintesi i principali punti a sostegno dei lavoratori dipendenti.
Mutui
Vale anche per i dipendenti, fra gli altri, la sospensione del pagamento delle rate del mutuo prima casa. Il beneficio può valere fino ad un massimo di 18 mesi. Per maggiori dettagli e per sapere come ottenere la sospensione, puoi consultare l’articolo specifico che avevamo dedicato al tema nei giorni scorsi.
Leggi di più: Coronavirus e sospensione mutui: gli ultimi aggiornamenti
Bonus per i lavoratori in sede
Un bonus di 100 euro è stato previsto per quei dipendenti, sia pubblici che privati, che hanno continuato a lavorare in sede nel mese di marzo. Si tratta quindi di tutti coloro che non hanno potuto ricorrere allo smart working. Attenzione, però: il beneficio vale per i lavoratori con reddito complessivo fino a 40.000 euro nel 2019. Il bonus di 100 euro è proporzionato al numero di giorni lavorati.
Congedo parentale
I lavoratori con figli fino a 12 anni, costretti a casa per la chiusura delle scuole, hanno diritto ad un congedo parentale fino a 15 giorni al mese con retribuzione al 50%. Il discorso vale per entrambi i genitori, che possono usufruirne in modo alternato, a meno che uno dei due non sia lavoratore o benefici di misure di sostegno al reddito (ad esempio Cassa Integrazione).
Il congedo è concesso anche a chi ha figli fra i 12 e i 16 anni, ma in tal caso non ha diritto ad alcuna retribuzione per i giorni di assenza da lavoro. In questo caso il beneficio riguarda un solo genitore, pertanto:
- se entrambi sono lavoratori, solo uno può ricorrere al congedo parentale;
- se uno dei due non è lavoratore oppure è costretto a casa perché occupato in uno dei settori colpiti dalle attuali restrizioni, l’altro genitore non ha diritto al congedo parentale.
In alternativa è previsto un voucher baby-sitter per 600 euro, che sale fino a 1000 euro per gli operatori medico-sanitari e per i dipendenti della Polizia di Stato.
Licenziamenti e Cassa Integrazione
Novità anche in tema di licenziamenti. Per 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto, sono sospese le procedure di impugnazione dei licenziamenti nonché i procedimenti già pendenti. Inibiti inoltre i licenziamenti per giustificato motivo oggettivo, ad esempio per minori esigenze produttive, data la contingente situazione straordinaria. Estensioni per la Cassa Integrazione Ordinaria ma anche per la Cassa Integrazione in deroga, per cui il Governo ha stanziato ben 3,3 miliardi, a cui potranno attingere tutte le imprese di tutti i settori produttivi, anche con un solo dipendente. I datori di lavoro iscritti al FIS (Fondo Integrazione Salariale) che hanno in corso un assegno di solidarietà, possono sostituire l’assegno di solidarietà con l’assegno ordinario.
Dipendenti in quarantena
Come già annunciato negli ultimi giorni, la quarantena viene equiparata alla malattia. Questa disposizione vale per il settore privato, dal momento che nel settore pubblico era già stata introdotta dal Dpcm 9 marzo 2020.
Disposizioni sul personale medico-sanitario
In ambito medico-sanitario, annunciate coperture per le 20.000 assunzioni già deliberate per il SSN, oltre a ulteriori 150 milioni di euro destinati agli straordinari del personale sanitario. Si autorizzano anche le seguenti assunzioni:
- personale medico militare;
- personale infermieristico militare;
- 200 medici specialisti INAIL;
- 100 infermieri INAIL.
Il Governo, infine, decreta l’abilitazione dei laureati in Medicina e Chirurgia (laurea magistrale a ciclo unico) alla professione medica, senza aver sostenuto il tradizionale Esame di Stato.
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Coronavirus: i provvedimenti a favore di autonomi e Partite IVA
Passiamo ora ai maggiori aiuti per i lavoratori autonomi, imprese individuali e Partite IVA.
Bonus 600 euro
Un’indennità di 600 euro una tantum verrà erogata a favore di lavoratori autonomi e Partite IVA. L’indennità, in quanto tale, non farà reddito e non sarà tassata. Per ottenere il bonus sarà necessario farne opportuna domanda all’INPS. Ma quali sono le categorie ammesse al bonus? Si tratta di una platea di 5 milioni di persone, secondo le stime del Ministero. In particolare:
- liberi professionisti iscritti alla Gestione Separata INPS;
- titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co);
- iscritti alla gestione INPS per Artigiani e Commercianti;
- coltivatori diretti;
- coloni e mezzadri;
- lavoratori stagionali nei settori turistico e termale;
- iscritti al Fondo Pensioni Lavoratori dello Spettacolo (FPLS);
- lavoratori agricoli.
Non sono previste agevolazioni per le Partite Iva con casse professionali. Pensiamo dunque a tutti quegli autonomi non iscritti all’INPS (medici, avvocati, commercialisti, geometri, ingegneri, architetti ecc), per i quali bisognerà attendere di conoscere le misure assistenziali previste dalle relative casse di riferimento.
Un bonus di 600 euro mensili è stato riservato anche ai magistrati onorari in servizio. Il bonus può essere percepito per un massimo di 3 mesi, e comunque in proporzione al reale periodo di sospensione dell’attività. Questo contributo non si cumula ad altre indennità o contributi percepiti sulla base dello stesso decreto. Restano esclusi i magistrati onorari che sono dipendenti pubblici o privati.
Reddito di ultima istanza
A tutela dei professionisti esclusi dalla precedente misura, è stato istituito un Fondo per il reddito di ultima istanza. Il Fondo ha una dotazione di 300 milioni di euro. Ci sarà dunque la possibilità di un sostegno economico anche per i professionisti iscritti agli Ordini professionali.
Mutui
Anche per i lavoratori autonomi vale la sospensione del pagamento delle rate del mutuo prima casa. Potranno beneficiare della detrazione coloro i quali hanno avuto una riduzione del fatturato di oltre il 33% rispetto all’ultimo trimestre 2019. Anche in questo caso la sospensione dei mutui prima casa può avere un massimo di 18 mesi.
Credito d’imposta per sanificazione ambienti di lavoro
Viene incentivata e premiata la sanificazione dei locali in cui viene svolta l’attività e dei relativi strumenti di lavoro. Gli autonomi che potranno dimostrare di aver sostenuto spese di questa tipologia avranno diritto ad un credito d’imposta pari al 50% della spesa sostenuta. Il tetto della spesa agevolata è fissato a 20.000 euro.
Credito d’imposta per canoni di locazione
Ulteriore misura di tutela a carico dello Stato riguarda i lavoratori autonomi a Partita IVA che hanno subìto la chiusura forzata della propria attività a seguito del Dpcm 11 marzo 2020. Chi ha dovuto sostenere un canone di locazione per l’affitto dei locali dell’attività nel mese di marzo, avrà infatti un credito d’imposta pari al 60% dell’importo del canone. Il beneficio è riservato per le locazioni di immobili rientranti nella categoria catastale C/1.
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Reddito di Cittadinanza
Nota importante anche per i soggetti che percepiscono il Reddito di Cittadinanza. Sono temporaneamente sospesi, infatti, gli obblighi derivanti dal sussidio. In particolare, sono sospesi per 2 mesi (fino al 18 maggio):
- colloqui di lavoro;
- offerte di lavoro da accettare obbligatoriamente;
- obbligo di lavorare presso le Pubbliche Amministrazioni.
Inoltre, è stabilito che il reddito di cittadinanza non è cumulabile con altri vantaggi introdotti da questo decreto in tema di integrazioni al reddito.