Gli ultimi aggiornamenti sulla deducibilità dei costi per auto aziendali. Nelle più recenti pronunce della Cassazione, un focus importante sul principio di inerenza.
Uno fra i temi più controversi e dibattuti in merito alla fiscalità delle aziende è da sempre l’inerenza dei costi e la loro conseguente deducibilità. Fra le voci di costo più contestate ricorre quella relativa all’utilizzo di automezzi. I costi legati alle auto aziendali, infatti, non sempre sono deducibili. Quando lo sono, peraltro, la deducibilità talvolta è parziale e non integrale.
A fare chiarezza interviene la Corte di Cassazione. Proprio la Suprema Corte, infatti, nel corso degli ultimi anni ha prodotto sentenze relative al concetto di inerenza dei costi. Concetto che spesso muove su confini incerti. Vediamo dunque in che direzione si è espressa la Cassazione con alcune fra le sue pronunce più recenti.
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Deducibilità dei costi per auto aziendali: il principio di inerenza
Secondo il consolidato orientamento della Corte di Cassazione, il requisito dell’inerenza dei costi deducibili “attiene alla compatibilità, coerenza e correlazione degli stessi non ai ricavi in sé, bensì all’attività imprenditoriale svolta idonea a produrre redditi” (da ultimo Cass. n. 902 del 17/01/2020).
La prova dell’inerenza dei costi quale atto d’impresa, ossia “dell’esistenza e natura della spesa, dei relativi fatti giustificativi e della sua concreta destinazione alla produzione quali fatti costitutivi su cui va articolato il giudizio di inerenza, incombe poi sul contribuente in quanto soggetto gravato dell’onere di dimostrare l’imponibile maturato” (Cass. n. 18904 del 17/07/2018).
La circostanza, poi, che i beni siano “normalmente necessari e strumentali” allo svolgimento dell’attività di impresa non comporta che il contribuente sia esente da questo onere, che, semplicemente, ha un contenuto semplificato e, a fronte del quale, l’Amministrazione può ben addurre “l’esistenza di circostanze di fatto idonee, in concreto, ad inficiare” gli elementi di fatto addotti dal contribuente (Cass. n. 33504 del 27/12/2018).
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L’ultima ordinanza della Cassazione
Nella specie, la Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 26551 del 23.11.2020 ha escluso la deducibilità dei costi relativi all’auto aziendale in quanto il ricorrente si è limitato a dedurre le caratteristiche del mezzo e la tipologia dei costi contestati, a fronte dei quali, peraltro, l’Agenzia ha addotto la sussistenza di circostanze ritenute idonee (l’utilizzo del mezzo in proprio da parte del socio per le tratte casa-ufficio, avvalorato dalla carenza di altro mezzo nella sua disponibilità) ad escludere la riferibilità del costo all’attività d’impresa.
Secondo la Cassazione incombeva dunque sul contribuente fornire la prova contraria (ossia che il socio si avvaleva di altri mezzi o modalità di spostamento ovvero che l’utilizzazione del veicolo era in concreto ancorata a specifici e individuati interventi riferibili all’attività d’impresa), rimasta invece insoddisfatta.
Scarica il testo integrale dell’ordinanza n. 26551 del 23.11.2020:
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