Differenza tra deduzione e detrazione: facciamo chiarezza

di Michele Aquilino
differenza tra deduzione e detrazione

Capire la differenza tra deduzione e detrazione può essere molto importante per evitare sorprese in ambito fiscale. Spesso, infatti, si fa confusione fra questi concetti. Ecco la guida che ti chiarirà ogni dubbio.

Deduzione, detrazione, dedurre, detrarre… Quante volte avrai sentito questi termini! E quante volte li avrai usati, magari senza conoscerne il significato tecnico e anzi spesso credendo che stiano ad indicare la stessa cosa. Beh, in realtà non è proprio così. Conoscere e comprendere la differenza tra deduzione e detrazione sarà infatti molto importante per capire meglio in che modo vengono calcolate le tue imposte.

Sebbene l’uso di questi termini infatti sia stato esteso a vari tributi, l’origine e soprattutto la definizione di questi concetti è contenuta nella disciplina relativa alle imposte sui redditi. Ciò che certamente accomuna i due concetti sta nel fatto che sia le deduzioni sia le detrazioni giocano a favore del contribuente. Esse infatti contribuiscono a ridurre il carico fiscale, ma lo fanno in modo molto diverso. Facciamo chiarezza.

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Cos’è la deduzione?

Per comprendere il significato di deduzione, dobbiamo prima avere ben chiaro il concetto di base imponibile. Molto semplicemente, la base imponibile è l’importo su cui si applica l’aliquota prevista per una data imposta (ad es. 24% per l’IRES, aliquote dal 23% al 43% per l’IRPEF ecc). Ma come si calcola la base imponibile?

Per ottenere il valore definitivo della base imponibile bisogna considerare da un lato i c.d. componenti positivi di reddito, dall’altro quelli che vengono appunto definiti oneri deducibili. Se infatti, banalizzando il concetto, i ricavi di un’impresa o gli stipendi percepiti da un lavoratore dipendente fanno crescere la base imponibile, gli oneri deducibili ne permettono un abbattimento. In questo modo l’aliquota prevista sarà applicata su un importo più basso e dunque risulterà ridotta anche l’imposta lorda (tieni a mente questo concetto, ne riparleremo a proposito delle detrazioni).

In definitiva, espressioni come “deduzione”, “dedurre”, “si deduce” sono usate correttamente quando si riferiscono ad oneri che, secondo le norme fiscali, consentono di ridurre a monte la base imponibile. Gli oneri deducibili possono avere natura molto diversa a seconda che parliamo di una società, di un’impresa in forma individuale o di una persona fisica che non esercita attività di lavoro autonomo. Per le persone fisiche, ad esempio, rientrano fra gli oneri deducibili:

  • contributi previdenziali ed assistenziali;
  • assegno periodico corrisposto al coniuge;
  • erogazioni liberali in denaro o in natura a favore di ONLUS, ODV, o APS.

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Il concetto di detrazione

Dove eravamo rimasti? Componenti positivi e oneri deducibili ci hanno dato la dimensione della base imponibile. Applicando ad essa l’aliquota, abbiamo ottenuto l’imposta lorda. Ed è proprio qui che entrano in gioco le detrazioni. Le detrazioni fiscali, infatti, a differenza delle deduzioni, non riducono la base imponibile bensì proprio l’imposta.

L’applicazione delle detrazioni, pertanto, consente di passare dall’imposta lorda (di importo maggiore) all’imposta netta (di importo minore). Abbiamo dunque capito che è pur vero che sia le deduzioni sia le detrazioni ci aiutano a ridurre il carico fiscale, ma lo fanno in modo molto diverso, intervenendo in momenti diversi del calcolo che porta dai redditi conseguiti agli importi concretamente dovuti a titolo di imposta.

Fra le voci più rilevanti che danno luogo a detrazioni fiscali troviamo, ad esempio:

  • carichi di famiglia;
  • spese sanitarie;
  • opere di ristrutturazione edilizia o riqualificazione energetica;
  • spese universitarie;
  • spese funebri;
  • interessi sul mutuo prima casa.

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Differenza tra deduzione e detrazione: facciamo un esempio

Facciamo infine qualche esempio per arrivare ad avere completa padronanza di questi due concetti ed evitare di usare la terminologia fiscale in maniera errata.

Una persona fisica, soggetta ad IRPEF ordinaria, a chiusura dell’anno fiscale risulta titolare dei seguenti importi rilevanti ai fini del calcolo dell’imposta sui redditi:

  • componenti positivi di reddito: 16.000 euro
  • oneri deducibili: 1.700 euro
  • detrazioni fiscali: 960 euro

La base imponibile sarà pari a 16.000 – 1.700 euro, dunque 14.300 euro.

Sulla base imponibile si applica la relativa aliquota, in questo caso pari al 23%. L’imposta lorda quindi sarà uguale a 14.300 * 23% = 3289 euro.

Solo a questo punto entrano in gioco le detrazioni. L’imposta netta sarà pari a 3289 – 960 euro = 2329 euro.

Successivamente si terrà conto di eventuali crediti d’imposta non utilizzati e acconti già pagati, al fine di capire concretamente a quanto ammontano gli importi da versare.

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