Al via alla Fase 2 dal 4 Maggio. Attività propedeutiche alla riapertura dal 27 Aprile. Protocollo anti-Covid19 da attuare sui luoghi di lavoro.
Il DPCM 26 Aprile 2020 fissa le regole per la “Fase 2”. Dal 4 Maggio riaprono diverse attività e dal 27 Aprile è possibile effettuare attività propedeutiche per la riapertura. Nulla cambia sotto il profilo delle precauzioni da adottare al fine di contenere e limitare al massimo la diffusione del virus. A tal fine il Decreto propone i c.d. “protocolli anti-Covid19” da attuare negli ambienti di lavoro.
Cosa sono i protocolli anti-Covid19 da attuare sui luoghi di lavoro?
Lo scorso venerdì 24 Aprile 2020, è stato integrato il “Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” sottoscritto il 14 marzo tra il Governo e le parti sociali. Il documento, consultabile nel DPCM 26 Aprile 2020, contiene le linee guida per agevolare le imprese nell’adozione di protocolli di sicurezza anti-Covid19. La riapertura di alcune attività nella Fase 2 deve infatti avvenire in presenza di condizioni di sicurezza, per i dipendenti e per i clienti. A tal proposito, le attività che non rispetteranno il Protocollo verranno sospese fino al ripristino delle condizioni di sicurezza.
Coronavirus e sicurezza dei lavoratori
Tutte le attività che possono riaprire il 4 maggio, devono rispettare i protocolli anti-Covid19 (allegati 6, 7, 8 e 9 del decreto). In particolare, l’allegato 6 è dedicato a imprese e uffici, l’allegato 7 ai cantieri edilizi, l’allegato 8 a trasporti e logistica, l’allegato 9 ai mezzi pubblici.
Di seguito si riassumono i punti chiave dei nuovi protocolli da seguire sui luoghi di lavoro, a prescindere dall’attività svolta:
- informazione: l’azienda informa chiunque entri in azienda circa le disposizioni delle Autorità e del datore di lavoro per il contenimento del contagio;
- modalità di ingresso in azienda: il personale, prima dell’accesso al luogo di lavoro, potrà essere sottoposto al controllo della temperatura corporea;
- fornitori esterni: bisogna ridurre i contatti con i dipendenti e rispettare le distanze di sicurezza durante lo scarico;
- pulizia giornaliera e sanificazione: importante la periodicità (almeno 2 volte al giorno secondo gli orari di apertura). Attenzione! Se c’è un caso COVID-19 è prevista una sanificazione specifica;
- precauzioni igieniche personali: previste per tutti coloro che entrano in azienda (lavaggio delle mani con disinfettanti);
- adozione di dispositivi di sicurezza individuale: qualora le attività svolte impongano ai lavoratori una distanza inferiore a un metro, e non sia possibile adottare soluzioni diverse, è necessario l’uso dei dispositivi di protezione individuale (mascherine);
- accesso agli spazi comuni (mense, spogliatoi, etc.): deve essere contingentato e nel rispetto del distanziamento sociale;
- organizzazione aziendale: limitatamente al periodo dell’emergenza Coronavirus, le imprese potranno disporre la chiusura di tutti i reparti non necessari e strategici preferendo, ove possibile, il ricorso allo smart working;
- orari ingresso-uscita scaglionati e Stop trasferte e riunioni: le aziende dovono limitare al massimo spostamenti ed assembramenti;
- gestione di un caso sintomatico: nel caso in cui una persona presente in azienda sviluppi sintomi da Covid-19 lo deve dichiarare immediatamente all’ufficio del personale. L’azienda dovrà procedere al suo isolamento e a quello degli altri presenti dai locali; inoltre dovrà immediatamente informare le autorità sanitarie competenti e i numeri di emergenza per il Covid-19;
- attività di sorveglianza sanitaria: il medico competente deve segnalare all’azienda eventuali lavoratori con fragilità e patologie attuali o pregresse.
Consultando il Decreto sarà possibile analizzare e approfondire le misure da adottare sui luoghi di lavoro in base all’attività svolta.
Altre misure per gli esercizi commerciali
L’allegato 5 del DPCM 26 Aprile 2020 contiene le regole che devono essere applicate alle attività commerciali attualmente aperte ed anche a quelle che riapriranno da lunedì 4 Maggio. Nello specifico:
- mantenimento del distanziamento interpersonale;
- garanzia di pulizia e igiene ambientale (almeno due volte giorno);
- garanzia di adeguata aereazione naturale e ricambio d’aria;
- ampia disponibilità e accessibilità a sistemi per la disinfezione delle mani;
- utilizzo di mascherine nei luoghi o ambienti chiusi e comunque in tutte le possibili fasi lavorative laddove non sia possibile garantire il distanziamento interpersonale;
- uso dei guanti “usa e getta” nelle attività di acquisto, particolarmente per l’acquisto di alimenti e bevande;
- accessi regolamentati e scaglionati differenziando, ove possibile, i percorsi di entrata e di uscita;
- informazione per garantire il distanziamento dei clienti in attesa di entrata.
La Fase 2 sarà quella di “convivenza con il virus”. Dal 4 Maggio l’Italia inizia a riaprire ma bisogna tenere ben presente che nulla è cambiato dal punto di vista del contagio. Anche il Presidente del Consiglio Conte, durante la conferenza stampa del 26 Aprile, ha sottolineato che “la curva del contagio potrà risalire in alcune aree del Paese”. Proprio per questo nella Fase 2 sarà ancora più importante mantenere le distanze di sicurezza, in ambito lavorativo e familiare.
Leggi di più: Fase 2: il calendario delle riaperture