Impresa SIcura: rimborso al 100% sull’acquisto di DPI

di Francesco Aquilino
impresa sicura

Il nuovo bando di Invitalia consente di ottenere il rimborso totale delle spese sostenute per l’acquisto di mascherine, guanti e altri dispositivi di protezione. Il bando prevede 3 fasi. Via alle richieste di rimborso dall’11 maggio. Scopri come accedere ad Impresa Sicura.

Dando seguito a quanto previsto dal Decreto Cura Italia, Invitalia ha lanciato il nuovo bando Impresa SIcura. Dotazione pari a 50 milioni di euro per ottenere il rimborso integrale delle spese sostenute per l’acquisto di dispositivi di protezione ed altri strumenti di protezione individuale (DPI). Ma vi sono alcuni alcuni limiti. Il bando si articola in 3 fasi. È possibile prenotare i fondi a partire da lunedì 11 maggio. Scopri nel dettaglio il funzionamento di Impresa SIcura: requisiti di accesso, spese rimborsabili, modalità per richiedere il rimborso.

Impresa SIcura: requisiti dei soggetti beneficiari

Il bando è rivolto a tutte le imprese. Non vi sono infatti limitazioni relative alla forma giuridica, all’attività svolta o al regime contabile. Per presentare la domanda di rimborso è richiesto solo che le imprese:

  • siano regolarmente costituite e iscritte come “attive” nel Registro delle imprese;
  • abbiano la sede principale o secondaria sul territorio nazionale;
  • siano nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non siano in liquidazione volontaria e non siano sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatoria.

Quali spese possono essere rimborsate?

Impresa SIcura permette di chiedere a rimborso le spese sostenute per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale (DPI) le cui caratteristiche tecniche rispettano tutti i requisiti di sicurezza di cui alla vigente normativa. In particolare, sono ammesse le spese per l’acquisto di:

  • mascherine filtranti, chirurgiche, FFP1, FFP2 e FFP3;
  • guanti in lattice, in vinile e in nitrile;
  • dispositivi per protezione oculare;
  • indumenti di protezione, quali tute e camici;
  • calzari e sovrascarpe;
  • cuffie;
  • copricapi;
  • dispositivi per la rilevazione della temperatura corporea;
  • detergenti, soluzioni disinfettanti e antisettici.

Tali spese devono essere state sostenute nel periodo che va dal 17 marzo 2020 alla data di invio della domanda. Esse devono far riferimento a fatture pagate attraverso conti correnti intestati all’impresa e con mezzi tracciabili.

Il rimborso è pari al 100% delle spese ammissibili, nel limite massimo di 500,00 euro per ciascun addetto dell’impresa cui sono destinati i DPI e, comunque, fino ad un massimo complessivo di 150.000,00 euro per impresa. Esso inoltre:

  • deve essere di ammontare pari almeno a 500 euro;
  • non comprende l’Iva, nonché altre eventuali imposte e tasse;
  • non può riguardare fatture di acconto in assenza della relativa fattura di saldo.

Modalità di presentazione della domanda ed erogazione del rimborso

Il bando Impresa SIcura prevede la presentazione telematica delle domande e un’articolazione in 3 fasi.

Fase 1 – Prenotazione del rimborso

Le imprese interessate possono inviare, attraverso lo sportello informatico predisposto nell’apposita sezione del sito web di Invitalia, una prenotazione del rimborso. La prenotazione può essere inviata tutti i giorni lavorativi dalle ore 9.00 alle ore 18.00 a partire dall’11 maggio 2020 ed entro il 18 maggio 2020. Le informazioni da indicare in questa fase sono:

  • codice fiscale dell’impresa proponente;
  • codice fiscale del legale rappresentante o del titolare dell’impresa proponente;
  • importo da rimborsare.

L’errata indicazione delle informazioni richieste rende la domanda irricevibile. Al termine della procedura di prenotazione l’impresa può visualizzare un messaggio che attesta il suo orario di arrivo ed un codice identificativo.

Fase 2- Pubblicazione dell’elenco delle prenotazioni

Entro tre giorni dal termine finale per l’invio della prenotazione del rimborso, Invitalia pubblica l’elenco cronologico di tutte le prenotazioni correttamente inoltrate dalle imprese. L’elenco indica per ciascuna prenotazione:

  • l’importo del contributo richiesto;
  • l’esito della prenotazione (ammessa o non ammessa alla presentazione delle domande).

Fase 3 – Presentazione della domanda di rimborso

Le imprese ammesse possono compilare la domanda di rimborso dalle ore 10.00 del 26 maggio 2020 alle ore 17.00 dell’11 giugno 2020 attraverso la procedura informatica che sarà attivata sul sito web di Invitalia. Per presentare la domanda telematica è necessario essere in possesso di:

  • Carta Nazionale dei Servizi (CNS);
  • firma digitale;
  • casella di posta elettronica certificata (PEC) attiva e registrata nel Registro delle imprese.

La presentazione della domanda si articola quindi nei seguenti passaggi:

  • accesso alla procedura informatica;
  • compilazione della domanda e caricamento in allegato delle fatture di acquisto dei DPI con le relative evidenze di pagamento;
  • generazione del modulo di domanda in formato “pdf”, contenente le informazioni e i dati forniti dal proponente, e apposizione della firma digitale;
  • caricamento della domanda firmata digitalmente e conseguente rilascio di un’attestazione di avvenuta presentazione della domanda, con indicazione della data e dell’ora di presentazione.

Erogazione del rimborso

Entro 10 giorni dal termine ultimo per la presentazione delle domande, Invitalia pubblica sul suo sito il provvedimento cumulativo di ammissione al rimborso, riportante gli obblighi in capo alle imprese ammesse (tra cui quello di consentire i controlli e le verifiche), nonché le cause di revoca dei benefici. La pubblicazione del suddetto provvedimento costituisce, a tutti gli effetti, formale comunicazione alle imprese dell’esito delle richieste di rimborso. Nel provvedimento sono indicate anche le domande non finanziabili e quelle per cui è richiesto un approfondimento istruttorio, i cui esiti definitivi sono comunicati con provvedimenti successivi.

A seguito dell’adozione del provvedimento di ammissione al rimborso, Invitalia procede all’erogazione dello stesso sul conto corrente indicato dall’impresa nella domanda. Successivamente Invitalia può porre in atto controlli e verifiche in merito alle dichiarazioni fornite in sede di richiesta del rimborso, alla rispondenza delle fatture e alla regolarità dei pagamenti. L’esito negativo dei controlli comporta la revoca del rimborso.

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