Ritorna per tanti medici l’appuntamento con il Sistema Tessera Sanitaria. Invio dei dati del primo semestre 2021 entro il 30 settembre. Alcuni consigli pratici per l’uso del portale e la gestione dei “casi spinosi”.
Ritorna l’appuntamento con l’invio dei dati al Sistema TS. Se i più virtuosi si sono già portati avanti con il lavoro, sicuramente molti altri si muoveranno proprio nelle prossime settimane, in vista della scadenza del 30 settembre 2021. Ricordiamo che l’invio dei dati al Sistema TS è una delle comunicazioni necessarie per la corretta predisposizione delle Dichiarazioni Precompilate da parte dell’Agenzia delle Entrate. La trasmissione delle spese sanitarie da parte dei medici consente infatti ai contribuenti di trovare le stesse già caricate nel 730 precompilato.
Nel corso degli ultimi anni, non sono mancate novità e modifiche alla normativa legata al funzionamento del Sistema Tessera Sanitaria. Si pensi ad esempio alle novità relative alla tracciabilità delle spese mediche, o ancora alla periodicità della trasmissione (scongiurato – almeno per il momento – l’invio con cadenza mensile), fino al diritto di opposizione del paziente. Ecco perché è utile vedere insieme qual è il comportamento corretto da tenere nella gestione di alcune casistiche particolari.
NOVITÀ – SISTEMA TS 2022: Sistema Tessera Sanitaria 2022: invio, scadenze, consigli
Invio dati al Sistema TS: scadenza e sanzioni
Come anticipato – a seguito della proroga che rinviato la scadenza originaria posta al 31 luglio – la prossima data da evidenziare sul calendario è il 30 settembre 2021. Entro questa data, infatti, è obbligatorio trasmettere tutti i dati relativi alle spese sanitarie sostenute dai pazienti fra il 1° gennaio 2021 e il 30 giugno 2021. Il prossimo appuntamento sarà quello del 31 gennaio 2022, entro cui andranno trasmessi i dati del secondo semestre 2021. A partire dal 2022 – salvo interventi in extremis – l’invio dei dati avrà cadenza mensile.
Il rispetto delle scadenze previste è di vitale importanza. Sul medico infatti grava il rischio di sanzioni anche molto pesanti. Ogni fattura non trasmessa comporta una sanzione di 100,00 euro, fino ad un massimo di 50.000,00 euro. Ci sono tuttavia alcune agevolazioni:
- la trasmissione entro i 5 giorni successivi alla scadenza è senza sanzioni;
- la trasmissione oltre i 5 giorni e entro 60 giorni dalla scadenza prevede la riduzione delle sanzioni ad un terzo (33,33 euro per ogni comunicazione) fino ad un massimo di 20.000,00 euro.
Tali sanzioni, tuttavia, sono da ritenersi ravvedibili, qualora sia l’interessato ad adempiere spontaneamente per regolarizzare – pur tardivamente – la propria posizione.
Leggi di più: Sistema Tessera Sanitaria 2021: cambiano le scadenze
Come trasmettere i dati al Sistema TS?
Per effettuare correttamente l’invio dei dati al Sistema TS bisogna accedere all’apposito portale cliccando sul seguente link https://sistemats4.sanita.finanze.it/simossHome/login.jsp.
Chi invece non ha le proprie credenziali personali o le ha smarrite, può consultare la guida contenuta al seguente link https://sistemats1.sanita.finanze.it/…/e7f1b24a-55f7…
Per eventuali dubbi relativi alla trasmissione dei dati, infine, le relative risposte potrebbero essere contenute nelle FAQ riportate al seguente link https://sistemats1.sanita.finanze.it/…/spese-sanitarie-faq
Leggi di più: Medico di continuità assistenziale: l’inquadramento corretto
Consigli pratici per evitare errori
Cosa fare se la fattura non è completa di tutti i dati? Che tipo di dati devo trasmettere? Quale codice IVA devo riportare? Se già ti è capitato di imbatterti in questi dubbi, potresti trovare utili questi consigli pratici che ho confezionato per te.
1. Quali dati vanno trasmessi?
Si trasmettono i dati relativi alle sole fatture incassate (attenzione: non fatture emesse, ma di cui si è ricevuto il pagamento) da parte dei pazienti fra il 1° gennaio 2021 e il 30 giugno 2021. Pertanto non vanno comunicati i dati relativi a fatture emesse verso altri colleghi, studi medici, cliniche e altre strutture sanitarie. La finalità dell’operazione è infatti quella di consentire all’Agenzia delle Entrate di predisporre correttamente le Dichiarazioni Precompilate, inserendo fra le altre voci anche quelle relative alle spese sanitarie per cui il paziente potrebbe aver diritto alle detrazioni fiscali. Per ogni fattura vanno certamente indicati il codice fiscale del paziente, la data e il numero della fattura, l’importo pagato dal paziente e la modalità di pagamento utilizzata.
2. Cosa fare nel caso di fatture senza il codice fiscale del paziente?
Chi per una svista non ha inserito il codice fiscale del paziente, non può trasmettere quella spesa sanitaria al Sistema TS perché è impossibile individuare in maniera univoca il beneficiario della relativa detrazione. Le alternative dunque sono due: integrare la fattura, ove possibile, oppure rinunciare alla trasmissione dei dati relativi a quella fattura.
Leggi di più: Medici e co.co.co.: conferme sul corretto trattamento fiscale
3. Diritto di opposizione del paziente
Nel caso in cui il paziente, all’atto dell’emissione della fattura, abbia manifestato la volontà di non trasmettere i propri dati al Sistema TS, non bisogna trasmettere i dati relativi alla fattura in questione. Per una maggiore chiarezza (ma anche come ottimo promemoria), in casi simili è buona regola riportare su entrambe le copie della fattura (quella trattenuta e quella lasciata al paziente) la dicitura “Il paziente si oppone alla trasmissione al Sistema TS ai sensi dell’art. 3 del DM 31-7-2015“.
4. Bollo e IVA in fattura
Se la fattura ricomprende importi incassati a titolo di imposta di bollo o IVA, anche questi importi rientrano nell’importo totale comunicato con riferimento a tale fattura. Il paziente avrà diritto alla detrazione sul totale dell’importo pagato. ATTENZIONE: le FAQ aggiornate per il 2021 prevedono che, nei casi in cui il paziente abbia pagato anche l’imposta di bollo, tale importo vada indicato in una riga distinta rispetto all’importo della prestazione.
5. “NaturaIVA” per i medici in regime forfettario
I medici che nel periodo interessato erano in regime forfettario devono indicare alla voce “NaturaIVA” il codice Natura N2.2 per ogni fattura di cui si comunicano i dati.
Leggi di più: Medici Specializzandi: tutto su Partita IVA, tasse, contributi
6. Modalità di pagamento
A partire dal 2020, ai fini della detraibilità delle spese sanitarie è importante che i pagamenti siano avvenuti con mezzi tracciabili (es. bancomat, carta di credito). Il Sistema TS infatti richiede la specifica indicazione, fattura per fattura, circa la tracciabilità (o meno) del pagamento eseguito dal paziente. Qualora il paziente abbia pagato con mezzi tracciabili l’intero importo, con esclusione della sola imposta di bollo, le FAQ chiariscono che si può inserire l’importo della fattura al netto dell’imposta di bollo e definire la spesa come sostenuta con metodi di pagamento tracciabili. Se invece ad essere pagata in contanti non è stata la sola imposta di bollo ma proprio una parte o la totalità della prestazione sanitaria, bisognerà qualificare il pagamento come non tracciato.
7. Non ricordo con certezza come ha pagato il paziente… Cosa faccio?
Nel caso in cui siate incerti sul metodo di pagamento relativo ad una determinata fattura perché non lo ricordate e non avete annotazioni specifiche, vi consiglio di indicare il pagamento come “non tracciato”. Il paziente, infatti, ha sempre la possibilità di modificare la Dichiarazione Precompilata aggiungendo la spesa in questione, qualora ritenga di avere diritto (anche in virtù del metodo di pagamento utilizzato) alla detrazione fiscale. In caso contrario, rischiereste di legittimare una detrazione non spettante, ed è una responsabilità che decisamente sarebbe il caso di evitare.
Leggi di più: Prestazioni occasionali vietate per iscritti ad Albi professionali