Uno strumento di sostegno al reddito dei liberi professionisti, già in vigore dal 2021. Con le nuove regole, si estende la platea dei beneficiari. Ecco chi può accedere e come richiederlo. Ma l’importo non è sempre di 800 euro…
Tanto si parla del nuovo bonus di 800 euro per i titolari di Partita IVA. E bastano queste poche parole a contenere già più di un errore. Più che di un bonus, infatti, parliamo di uno strumento di carattere strutturale, già in vigore a titolo sperimentale nel triennio 2021-2023, che alla sua introduzione era stato definito un po’ come la cassa integrazione dei liberi professionisti. Parliamo dell’ISCRO, confermato e anzi potenziato per il 2024.
Gli effetti della Legge di Bilancio, ormai nella fase di discussione parlamentare in queste settimane, determineranno infatti l’ampliamento della platea dei beneficiari. Nei primi anni di applicazione dell’ISCRO – che sta per Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa – la numerosità dei beneficiari è apparsa piuttosto esigua e non ha soddisfatto l’obiettivo generale per cui questo strumento era stato introdotto.
Fermo restando, dunque, che allo stato attuale parliamo di un impianto normativo che sta per rinnovarsi, ma che deve ancora passare le forche caudine dell’approvazione parlamentari (con il naturale rischio di emendamenti), vediamo qual è la formulazione che dobbiamo attenderci per il 2024, sulla base della bozza partorita dal Governo.
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A chi spetta il Bonus fino a 800 euro? I requisiti previsti
L’accesso all’ISCRO per il 2024 è garantito a tutti i liberi professionisti? Evidentemente no, infatti è importante rispettare tutti i seguenti requisiti:
- essere iscritti alla Gestione Separata INPS;
- essere titolari di Partita IVA, alla data di presentazione della domanda, da almeno 3 anni con specifico riferimento all’attività che ha dato luogo all’iscrizione alla Gestione Separata INPS*;
- non essere titolari di pensione né iscritti ad altra gestione previdenziale*;
- non essere beneficiari dell’Assegno di Inclusione (cioè dell’ex Reddito di Cittadinanza)*;
- aver prodotto un reddito di lavoro autonomo, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, inferiore al 70% della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei 2 anni precedenti all’anno precedente alla presentazione della domanda;
- aver dichiarato, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, un reddito non superiore a 12.000 euro (importo da rivalutare di anno in anno in base all’indice ISTAT).
L’INPS ha precisato, per quanto riguarda la soglia dei 12.000 euro, che questa va valutata con esclusivo riferimento ai quadri RE, RH e LM del Modello Redditi. Ciò vuol dire che si considerano solo i redditi derivanti dall’attività di lavoro autonomo o dalla partecipazione a studi professionali. Sono esclusi redditi d’impresa o redditi di partecipazione (ad esempio per posizioni da socio in società di persone).
Questa specifica è da leggere con favore perché permette di poter rientrare nella soglia dei 12.000 euro senza dover considerare redditi di altra natura (es. redditi da fabbricati per canoni di locazione).
*requisiti da mantenere anche durante la fruizione dell’ISCRO
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ISCRO 2024: saranno 800 euro per tutti? Come calcolare l’importo
Anche in questo caso la risposta è negativa. Questo leitmotiv degli 800 euro, che sta imperversando fra stampa e tv, è un tantino fuorviante.
In prima battuta, infatti, dobbiamo sottolineare che l’importo spettante viene determinato in misura pari al 25% della media dei redditi da lavoro autonomo dichiarati dal soggetto nei due anni precedenti all’anno precedente alla presentazione della domanda. Il tutto, però, considerato su base semestrale, dunque dimezzando i valori complessivi relativi alle due annualità di riferimento. L’importo così determinato deve però rispettare un limite minimo e un limite massimo: deve infatti essere compreso fra 250 e 800 euro.
Il secondo aspetto che è fondamentale sottolineare riguarda il fatto che, come accennato in precedenza, l’erogazione si avvicina più a quella della cassa integrazione che a quella di un classico “bonus”. Ciò in virtù del fatto che l’importo determinato con la modalità di cui sopra è l’importo di un assegno mensile che viene erogato per 6 volte. L’ISCRO infatti ha una durata di 6 mesi. Questa forma di sostegno al reddito, pertanto, ha un valore totale che può oscillare fra i 1.500 e i 4.800 euro.
Anche gli importi dei 250 e degli 800 euro saranno rivalutati ogni anno sulla base dell’indice ISTAT.
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Come si può ottenere il Bonus? Tempi e modalità per la domanda
È previsto che l’ISCRO, anche per il 2024, spetti a decorrere dal primo giorno successivo alla data di presentazione della domanda. Il richiedente, infatti, è tenuto a presentare apposita domanda sul portale messo a disposizione dall’INPS, accedendo con PIN, SPID, CIE o CNS.
Il termine per la presentazione della domanda è fissato ogni al 31 ottobre. Nella domanda telematica, il richiedente comunica i propri dati reddituali relativi agli anni di interesse (i 3 anni precedenti a quello di presentazione della domanda, per appurare il calo del 70%). L’INPS comunica all’Agenzia delle Entrate i dati ricevuti per ottenere un riscontro sulla loro veridicità.
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