Limite pagamenti in contanti a 2000 euro dal 1° luglio

di Francesco Aquilino
limite pagamenti in contanti

In accordo con gli orientamenti del Governo, dal 1° luglio si abbassa la soglia per l’uso del contante. Il limite per i pagamenti in contanti passa da 3000 a 2000 euro. Ma si tratta solo di una fase di transizione: il limite scenderà ulteriormente dal 2022. Scopri tutti i dettagli.

A partire dal 1° luglio 2020 si riduce il limite per i pagamenti in contanti. Come previsto dal Decreto Legge 26 ottobre 2019, n. 124, non sarà più possibile trasferire denaro contante per importi pari o superiori a 2.000 euro. Il precedente limite, in vigore fino al 30 giugno 2020, è di 3.000 euro. La misura, introdotta già lo scorso anno, è in perfetto accordo con l’orientamento che il Governo ha recentemente confermato in merito all’incentivazione dei pagamenti elettronici. Anche il “Piano Colao“, elaborato dal Comitato di esperti in materia economica e sociale istituito dal premier Conte, ha tra i suoi capisaldi il progressivo abbandono del contante in favore dei pagamenti tracciabili. Scopriamo quindi tutti dettagli relativi ai nuovi limiti, ponendo l’attenzione anche sulle sanzioni previste in caso di trasgressione.

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Limite pagamenti in contanti: le operazioni interessate

La nuova disciplina in vigore dal 1° luglio 2020 vieta che le operazioni dal valore pari o superiore a 2.000 euro siano regolate mediante il trasferimento di:

  • denaro contante;
  • libretti di deposito bancari o postali al portatore;
  • titoli al portatore in euro o in valuta estera.

Il riferimento è alle operazioni che coinvolgono due entità giuridiche distinte (anche due società con lo stesso legale rappresentante). Il limite vale anche nel caso di una singola operazione del valore pari o superiore a 2.000 euro con pagamento frazionato.

Il trasferimento di denaro contante, libretti e titoli per importi pari o superiori a 2.000 euro può tuttavia essere eseguito per il tramite di banche, istituti di moneta elettronica e Poste Italiane S.p.A.

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Limite più basso a partire dal 2022

Ad introdurre per la prima volta il limite all’uso del contante in Italia fu il Decreto Legislativo 21 novembre 2007, n. 231. Inizialmente il limite fu fissato a 5.000 euro, per poi essere abbassato a 1.000 euro dal Governo Monti. Dal 1° gennaio 2016 (fino al prossimo 30 giugno 2020) il limite è stato portato a 3.000 euro.

Adesso, come ampiamente detto, si scende ulteriormente a 2.000 euro. Ma questo nuovo limite ha soltanto una portata provvisoria. Lo stesso D.L. 124/2019 stabilisce infatti che a partire dal 1° gennaio 2022 il limite ai pagamenti in contanti tornerà ad essere pari a 1.000 euro.

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Le sanzioni in caso di violazione

Il mancato rispetto del limite ai trasferimenti di denaro contante espone i trasgressori a pesanti sanzioni amministrative. Fino al prossimo 30 giugno, potranno essere applicate sanzioni comprese tra i 3.000 e i 50.000 euro. Dal 1° luglio 2020 la sanzione minima scende a 2.000, in accordo con il nuovo limite. Allo stesso modo dal 1° gennaio 2022 la sanzione minima scenderà a 1.000 euro.

Entrambe le parti coinvolte sono responsabili dell’eventuale trasferimento di contanti per importi eccedenti il limite. Da ciò discende che entrambi gli attori sono passibili di sanzioni.

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