Ecco una guida completa all’incentivo Nuova Sabatini Green. Si tratta di un contributo destinato a imprese che effettuano investimenti a basso impatto ambientale. Scopri in quali casi spetta, in che misura e come presentare la domanda di accesso all’incentivo
L’incentivo Beni Strumentali “Nuova Sabatini” consente a micro, piccole e medie imprese (MPMI) di ottenere un contributo in conto impianti che copra gli interessi di un finanziamento ottenuto per effettuare un nuovo investimento. Introdotto per la prima volta nel 2013, l’incentivo ha subito poi nel corso degli anni diverse modifiche. A partire dal 2023, una dotazione specifica è invece destinata agli investimenti a basso impatto ambientale: si tratta della c.d. Nuova Sabatini Green. Al verificarsi di determinati requisiti, la versione green della Nuova Sabatini riconosce un contributo più cospicuo.
Analizziamo dunque i principali aspetti dell’incentivo, con particolare riferimento a:
- soggetti beneficiari;
- ammontare dell’agevolazione;
- investimenti agevolati;
- procedura d’accesso.
Nuova Sabatini Green: i soggetti agevolati
L’incentivo è rivolto alle micro, piccole e medie imprese (MPMI). Queste devono possedere una serie di requisiti al momento della presentazione della domanda. Nello specifico, possono accedere alla Nuova Sabatini le imprese che:
- sono regolarmente costituite e iscritte nel Registro Imprese o nel Registro delle imprese di pesca;
- sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti e dunque non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali;
- non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione Europea;
- non si trovano in condizioni tali da risultare imprese in difficoltà;
- hanno sede in uno Stato Membro, purché provvedano all’apertura di una sede operativa in Italia entro il termine previsto per l’ultimazione dell’investimento.
L’accesso all’incentivo è rimesso alla richiesta di un finanziamento bancario. Il contributo è concesso infatti solo a seguito dell’adozione di un delibera di finanziamento. Esso deve inoltre essere erogato da una banca o un intermediario che ha aderito all’addendum alla convenzione tra il Mise, l’Abi e Cassa depositi e prestiti S.p.a.
Scarica l’elenco delle banche e degli intermediari aderenti
L’ammontare dell’agevolazione
L’agevolazione consiste dunque in contributo erogato dal Mise a seguito della concessione di un finanziamento bancario da parte di uno degli intermediari aderenti. L’investimento può essere interamente coperto dal finanziamento o dal leasing. Il finanziamento può essere assistito dalla garanzia fino all’80% del “Fondo di garanzia per le PMI”. Esso deve:
- avere durata non superiore a 5 anni;
- essere di importo compreso tra i 20.000 euro i 4.000.000 di euro;
- essere interamente utilizzato per coprire gli investimenti ammissibili.
Per gli investimenti green, il contributo è determinato in misura pari agli interessi, convenzionalmente calcolati su un finanziamento della durata di 5 anni e con un tasso pari al 3,575%. Il tasso utilizzato per determinare il contributo in caso di investimenti in beni ordinari è invece pari al 2,75% (3,575% anche per investimenti 4.0).
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Tipologie di investimenti agevolati: le certificazioni di processo o di prodotto
Sono ammessi alla Nuova Sabatini Green e, dunque, al contributo determinato con tasso più alto, gli investimenti in macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, a basso impatto ambientale, effettuati nell’ambito di programmi finalizzati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e/o dei processi produttivi.
Dunque, per attestare tale circostanza, il legale rappresentante o il procuratore deve dichiarare nel modello RU impiegato per le richieste di erogazione, alternativamente:
- il possesso alla data di presentazione della richiesta di erogazione del contributo di un’idonea certificazione ambientale di processo;
- la sussistenza, per ciascuno dei beni rientranti nella linea di intervento “investimenti green”, delle certificazioni ambientali di prodotto oppure delle idonee autodichiarazioni ambientali, nonché il possesso delle dichiarazioni liberatorie rese dai fornitori, da trasmettere a corredo del modulo RU, attestanti, oltre al requisito di nuovo di fabbrica, la sussistenza delle sopra citate certificazioni e/o autodichiarazioni.
Certificazioni ambientali di processo
Le certificazioni ambientali di processo sono indicate nella sezione 1 dell’allegato 6/C alla Circolare direttoriale 6 dicembre 2022, n. 410823 (come aggiornato dalla Circolare direttoriale 3 luglio 2023, n. 28277). Si tratta quindi di:
- EMAS (Eco Management and Audit Scheme);
- ISO 14001;
- ISO 50001;
- Certificazione Biologica;
- SQNPI (Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata);
- Sostenibilità della filiera ortofrutticola;
- Sostenibilità della filiera vitivinicola;
- GLOBAlG.A.P. Spring;
- UNI 11233:2009;
- PEFC -SMF (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes- Sustainably Managed Forest);
- FSC- FM (Forest Stewardship Council – Forest Management) – (solo per ATECO 02.1 o 02.2).
Certificazioni ambientali di prodotto
Le certificazioni ambientali di prodotto sono indicate nelle sezioni 2A e 2B dell’allegato 6/C alla Circolare direttoriale 6 dicembre 2022, n. 410823 (come aggiornato dalla Circolare direttoriale 3 luglio 2023, n. 28277). Si tratta quindi di:
- Etichette ambientali Tipo I – ISO 14024;
- Autodichiarazioni ambientali Tipo II – ISO 14021;
- Dichiarazioni Ambientali di Prodotto ISO Tipo III – ISO 14025;
- Energy Label;
- Documento unico di circolazione e di proprietà – categorie di veicoli M1 e N1, M2 e M3, N2 e N3, Le;
- Carta di circolazione per macchine agricole;
- Certificato di idoneità tecnica alla circolazione per macchine agricole;
- Carta di circolazione per macchine operatrici.
In base al tipo di prodotto acquistato, le certificazioni evidenziate sono obbligatorie. Le prime tre sono invece volontarie.
Nuova Sabatini Green: come presentare domanda
A partire dal 1° gennaio 2023 le domande devono essere compilate attraverso l’apposita procedura telematica. La compilazione del modulo da trasmettere via pec alla banca, dunque, non avviene più offline ma direttamente accedendo al portale dedicato. Effettuato l’acceso, la procedura è disponibile nella sezione “Compilazione domanda di agevolazione“.
Il modulo di domanda deve essere firmato digitalmente dal legale rappresentate (o dal procuratore) e trasmesso via pec all’intermediario finanziario a cui è stato richiesto il finanziamento. Compilata la domanda, inoltre, viene reso disponibile il Codice Unico di Progetto (CUP) associato all’istanza in questione da riportare nelle fatture elettroniche.
Verificata la regolarità formale della domanda, la banca trasmette la richiesta al Mise. Ottenuta dal Ministero la conferma sulla disponibilità dei fondi, la banca procede alla concessione del finanziamento.
La banca adotta dunque la delibera di concessione e la trasmette al Mise, accompagnata dalla documentazione presentata dall’impresa al momento della presentazione della domanda di accesso. Entro 30 giorni il Ministero adotta il provvedimento di concessione. Da questo si evincono:
- l’ammontare degli investimenti ammissibili;
- l’importo dell’agevolazione;
- il piano di erogazione;
- gli obblighi e gli impegni dell’impresa beneficiaria.
Entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello di ricezione del provvedimento di concessione si procede alla stipula del contratto di finanziamento. L’erogazione del finanziamento avviene nei 30 giorni seguenti.
Per le indicazioni sulla presentazione delle richieste di erogazione si rimanda invece al seguente link.
Leggi di più: Nuova Sabatini 2023: invio telematico delle domande