Continua la stretta sull’uso del contante. Dal 1° gennaio 2023 in arrivo sanzioni pesanti per chi non accetta pagamenti con carta. Ecco chi sarà interessato dal nuovo regime sanzionatorio e quali sono i rischi.
Il chiaro indirizzo politico che vede nella lotta al contante uno fra gli strumenti più preziosi per il contrasto all’evasione fiscale aggiunge un nuovo tassello. Cashback, limite all’uso del contante, lotteria degli scontrini e non solo. Sono state tante negli ultimi anni le iniziative (di cui qualcuna già accantonata) messe in campo per disincentivare le operazioni economiche in nero. L’ultima novità riguarda i pagamenti a mezzo POS dal 1° gennaio 2023. È stato infatti delineato uno specifico regime sanzionatorio per chi non accetterà pagamenti elettronici.
Ricordiamo inoltre che, sempre a partire dal 1° gennaio 2022, scatterà l’obbligo di pagamenti con mezzi tracciabili per importi a partire da 1.000 euro. Tradotto in altri termini, sarà consentito l’utilizzo di contanti fino ad un massimo di 999,99 euro. Si dimezzerà dunque la soglia attualmente in vigore che vieta l’uso del contante a partire da 2.000 euro.
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Pagamenti POS 2022 e incentivi
Sebbene non sia obbligatorio il pagamento con POS – nemmeno dal 2022 – entro le soglie che ancora prevedono la possibilità di pagare in contanti, per le Partite IVA è obbligatorio essere in possesso del POS. Questo sia per consentire correttamente i pagamenti “obbligati” oltre la suddetta soglia sia per assecondare la facoltà del cliente per i pagamenti al di sotto della soglia. L‘obbligo di dotarsi del POS infatti riguarda già attualmente gli esercenti:
- attività di impresa;
- arti;
- professioni.
L’introduzione di norme atte a favorire il pagamento ha fatto storcere il naso proprio ai tanti autonomi che si sono trovati a fare i conti con le (talvolta ingenti) commissioni bancarie legate all’utilizzo di questi strumenti di pagamento. Al fine di non gravare sui conti delle Partite IVA, tuttavia, è stato introdotto un credito d’imposta pari al 100% dei costi sostenuti per le singole transazioni. Questi, pertanto, resteranno sostanzialmente a carico dello Stato.
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Pagamenti POS: le nuove sanzioni in vigore dal 1° gennaio 2023
Abbiamo detto dunque del duplice obbligo:
- di dotarsi del POS;
- di accettare pagamenti elettronici sia nei casi in cui sia obbligatorio la legge sia in tutti gli altri casi in cui lo richieda il cliente.
Tuttavia, per il secondo obbligo non vi era fino ad oggi una sanzione per i trasgressori. È proprio in tal senso che sono all’orizzonte delle novità, contenute in un emendamento al D.L. 152/2021. Emendamento già approvato dalla Commissione Bilancio della Camera e dunque molto prossimo alla sua effettiva entrata in vigore.
Cosa prevede specificamente questo emendamento? Si tratta dell’introduzione di un regime sanzionatorio piuttosto pesante che, accompagnato al credito d’imposta del 100% di cui sopra, mira a disincentivare totalmente il rifiuto ad accettare pagamenti con carta di credito o di debito. È previsto infatti che dal 1° gennaio 2023, per ogni singola transazione rifiutata, il trasgressore sarà soggetto ad una multa di 30 euro più il 4% dell’importo della transazione.
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