Pensione a 67 anni anche per il biennio 2025-2026

di Antonella Salzarulo
pensione

Il Decreto ministeriale sull’età pensionabile 2025-2026 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 17 ottobre. Leggi l’articolo per saperne di più.

L’attuale normativa prevede che l’età per l’accesso alla pensione venga:

  • rivista ogni due anni;
  • stabilita sulla base della variazione della speranza di vita calcolata dall’ISTAT per i 65enni.

L’Istituto Nazionale di Statistica Italiano ha osservato che nell’ultimo periodo la speranza di vita ha subito un calo (anche a seguito della pandemia). Nello specifico è diminuita di un mese. Questo però non si traduce in una variazione dell’età pensionabile per il biennio 2025-2026 poiché le variazioni negative non comportano modifiche.

Pertanto, i requisiti per la pensione di vecchiaia per il biennio 2025-2026 restano:

  • età 67 anni;
  • almeno 20 anni di contributi versati sia con sistema misto che con contributivo .

Inoltre, per il biennio 2024-2025 rimane:

  • invariata l’età per la pensione anticipata contributiva a 64 anni di età con 20 anni di contributi e con un primo assegno di importo non inferiore a 2,8 volte l’assegno sociale;
  • 71 anni e almeno cinque anni di contribuzione per la pensione di vecchiaia contributiva;
  • invariati i requisiti per coloro che svolgono attività usuranti e per i c.d. lavoratori “precoci” che hanno versato almeno un anno di contributi al compimento dei 19 anni;
  • il requisito di almeno 42 anni e 10 mesi di contributi versati per la pensione anticipata con sistema misto (per le donne è richiesto un anno in meno).

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Conseguenze sugli importi mensili

Come già accennato, la riduzione della speranza di vita non ha comportato una diminuzione del requisito ‘”età pensionabile”, Tuttavia però, questo influenza sul calcolo dell’importo mensile delle pensioni.

Infatti, più lunga è la speranza di vita più l’importo mensile verrà erogato per un periodo di tempo più lungo e questo comporterà l’erogazione di somme minori.

Quindi se da un lato la speranza di vita per il biennio 2025-2026 ha subito un calo, dall’altro l’importo della pensione dovrebbe subire un adeguamento in rialzo.

Inoltre, dal 1° dicembre 2023 partirà il conguaglio della perequazione del 2022 e a beneficiarne saranno per lo più le pensioni più basse.

Secondo quanto anticipato già dalla Legge di Bilancio 2023, si applicheranno le seguenti percentuali:

  • 0,68 per cento ossia l’85 per cento del tasso per le pensioni tra 2.101,53 e 2.626,90 euro;
  • 0,424 per cento ossia il 53 per cento del tasso per le pensioni tra 2.626,91 e 3.152,26 euro;
  • 0,376 per cento ossia il 47 per cento del tasso per le pensioni tra 3.152 e 4.203,04 euro;
  • 0,296 per cento ossia il 37 per cento del tasso per le pensioni tra 4.203,05 e 5.253,80 euro;
  • 0,256 per cento ossia il 32 per cento del tasso per le pensioni superiori a 5.253,81.

Volendo fare un esempio: il pensionato che percepisce un’assegno di 1.000 euro vedrà rivalutata la sua pensione a 1.008 euro. Questo vuol dire che il pensionato riceverà a novembre arretrati per 80 euro.

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Pensione: previsioni per il 2027

Ad oggi la legge prevede la possibilità di recuperare le diminuzioni osservate nella speranza di vita che non hanno comportato un adeguamento dell’età pensionabile, attraverso degli adeguamenti successivi. In sostanza, in caso di futuri aumenti della speranza di vita, il mese di diminuzione della speranza di vita osservato per il calcolo dell’età pensionabile per il biennio 2025-2026 si aggiunge al calo di 3 mesi registrato per il biennio 2023-2024.

Ciò vuol dire che, a seguito di eventuali future variazioni in aumento,  potranno essere scomputati i 4 mesi di diminuzione complessiva precedente. Di conseguenza, anche per il 2027 l’età per la pensione di vecchiaia potrebbe essere confermata a 67 anni (poiché l’adeguamento del requisito anagrafico in aumento non può essere superiore a 3 mesi).

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