Vuoi avviare una nuova attività? Hai già una Partita Iva e vuoi risparmiare sulle tasse? Il Regime Forfettario può essere una grossa opportunità. Ecco requisiti, cause di esclusione, limiti e vantaggi del Regime Forfettario per l’anno 2023.
Introdotto dalla Legge di Bilancio 2015 (L. 190/2014), il Regime Forfettario è un regime fiscale alternativo all’IRPEF. Si tratta di un regime riservato solo a professionisti e imprese individuali, quindi non riguarda le società. Sei un professionista o un piccolo imprenditore? Sei nel posto giusto per scoprire come funziona il Regime Forfettario per l’anno 2023. Vediamo insieme:
- quali sono i requisiti di accesso;
- cause di esclusione dal Regime Forfettario 2023;
- come si calcolano le tasse nel Regime Forfettario 2023;
- quali sono i vantaggi del Regime Forfettario;
- il punto sulla fatturazione elettronica.
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Quali sono i requisiti di accesso?
La Legge n. 160 del 27 dicembre 2019 (Legge di Bilancio 2020) ha modificato non poco il Regime Forfettario, ridisegnando l’attuale disciplina. Questo regime fiscale, infatti, era stato introdotto nel 2014 ma ha subìto importanti variazioni negli anni. Le modifiche più rilevanti hanno riguardato i requisiti di accesso. Ad oggi, infatti, è stato reintrodotto il limite alle spese per il personale: non puoi aver sostenuto, nel 2022, spese per lavoro accessorio, dipendenti e collaboratori per più di 20.000 euro lordi.
Un altro limite riguarda i redditi di lavoro dipendente e assimilati (pensioni comprese) percepiti nel 2022. Essi infatti non devono aver superato i 30.000 euro lordi per chi vuole accedere al Regime Forfettario.
Innalzato da quest’anno il limite dei ricavi/compensi incassati: non devi aver avuto compensi superiori a 85.000 euro (non più 65.000) nel 2022. Ovviamente, se avvii quest’anno la tua attività, rispetterai in ogni caso il requisito. E se nel 2023 superi gli 85.000 euro? Non preoccuparti, perdi il Regime Forfettario solo dall’anno prossimo, mentre conservi tutti i benefici per l’anno in corso*.
Quest’ultimo è un principio valido per tutti i requisiti di accesso. Soglia di fatturato, spese per il personale e redditi di lavoro dipendente, qualora vengano superati, non determinano l’uscita dal regime per l’anno in corso ma a partire dall’anno successivo.
Non sono previsti requisiti relativi ai beni strumentali. Di conseguenza, non hai limiti al possesso di attrezzature, macchinari o quant’altro ti serva per svolgere il tuo lavoro, a prescindere dal loro valore economico.
*ATTENZIONE: dal 2023 è prevista la perdita del regime già nell’anno in corso se gli incassi superano i 100.000 euro.
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Cause di esclusione dal Regime Forfettario 2023
Per sapere se puoi godere del Regime Forfettario, non basta guardare i requisiti di accesso. Devi fare attenzione, infatti, a non incorrere in una delle cause di esclusione. Queste si differenziano dai requisiti di accesso perché non consentono in alcun modo l’accesso al regime. Ce ne sono diverse. Sono in ogni caso esclusi dal regime forfettario:
- i soggetti con regimi Iva speciali o regimi forfettari di determinazione del reddito;
- i non residenti, tranne residenti in Paesi UE o paesi aderenti all’Accordo SEE che producono almeno il 75% del reddito in Italia;
- i soggetti che effettuano, in via esclusiva o prevalente, cessioni di fabbricati o porzioni di fabbricato, di terreni edificabili o di mezzi di trasporto nuovi;
- coloro che partecipano a società di persone, associazioni professionali o imprese familiari;
- i soggetti che hanno il controllo, diretto o indiretto, di SRL o associazioni in partecipazione che svolgono attività riconducibili a quella svolta con la Partita Iva in Regime Forfettario;
- i soggetti che svolgono l’attività prevalentemente nei confronti di datori di lavoro con cui sono in corso rapporti di lavoro o sono intercorsi negli ultimi due periodi d’imposta.
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Come si calcolano le tasse nel Regime Forfettario 2023?
La base imponibile che serve per calcolare le tasse nel Regime Forfettario dipende dal fatturato, cioè dal totale dei tuoi compensi. Sul fatturato infatti si applica un coefficiente di redditività, che è legato al tipo di attività che svolgi, in particolare al tuo Codice Ateco. Applicando il coefficiente al tuo fatturato, ottieni il tuo reddito, su cui calcolare le tasse da pagare. Come avrai capito, i costi sono forfettizzati, quindi per assurdo potresti abbattere la tua base imponibile più di quanto faresti considerando analiticamente i tuoi costi, oppure questo potrebbe penalizzarti. Dipende dai casi.
Una volta calcolato il tuo reddito, devi applicare ad esso l’aliquota prevista per il Regime Forfettario nell’anno 2023. L’aliquota proporzionale, anche detta flat tax, è del 15%. Nel caso di nuove attività, mai svolte in precedenza, questa si riduce addirittura al 5% per i primi 5 anni. Come vedi, si tratta di una tassazione molto agevole, soprattutto se paragonata a quella relativa al regime ordinario. Alle imposte sul reddito, comunque, vanno aggiunti anche i contributi previdenziali, che possono essere relativi alla tua cassa professionale, alla Gestione Separata INPS o alla Gestione INPS per Artigiani e Commercianti.
Nello specifico ci si trova di fronte ad una nuova attività, che può dunque applicare l’aliquota ridotta al 5%, quando:
- il contribuente non ha esercitato, nei tre anni precedenti, attività artistica, professionale o d’impresa, anche in forma associata o familiare;
- l’attività da intraprendere non costituisce, in nessun modo, mera prosecuzione di altra precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo.
L’aliquota al 5% è ammessa anche in caso di prosecuzione di attività svolta in precedenza da un altro soggetto, fermo restando il rispetto dei requisiti di accesso al regime.
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Quali sono gli altri vantaggi?
I vantaggi del Regime Forfettario non finiscono qui. Oltre ad un’aliquota bassissima, ci sono tanti altri benefici. Vediamoli uno ad uno:
- totale esonero dagli adempimenti Iva, come dichiarazione annuale, liquidazioni periodiche, versamento dell’imposta, inserimento dell’Iva in fattura (unica eccezione: numerazione progressiva e conservazione delle fatture e dei corrispettivi);
- non si subiscono né si operano ritenute alla fonte, tranne che sul compenso dei dipendenti;
- totale esonero dagli ISA;
- nessun obbligo di registrazione e tenuta delle scritture contabili;
- esonero dall’obbligo di fatturazione elettronica (che per alcuni decade dal 1° luglio 2022 e per tutti gli altri dal 1° gennaio 2024).
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Regime Forfettario 2023 e Fattura Elettronica
Una domanda è stata proposta e riproposta nei primi giorni di quest’anno: i forfettari devono fare la fattura elettronica? La risposta, per il momento, è: dipende.
Proprio negli ultimi mesi infatti sono cambiate alcune cose in tal senso. L’obbligo di fattura elettronica per le Partite IVA in Regime Forfettario decorre:
- dal 1° luglio 2022, per i soggetti che hanno superato i 25.000 di ricavi/compensi incassati nel periodo d’imposta 2021;
- dal 1° gennaio 2024, per tutti gli altri.
Questo vuol dire che coloro i quali non hanno incassato più di 25.000 euro nel 2021 possono continuare ad emettere la fattura “cartacea” anche per tutto il 2023. Resta tuttavia anche per loro l’eccezione di carattere generale che riguarda le fatture emesse verso la Pubblica Amministrazione. In tali casi, infatti, già da tempo vige l’obbligo di emettere fattura elettronica.
Per approfondire: Fattura Elettronica 2023 Forfettari: contano i ricavi 2021