L’incentivo di Invitalia amplia il suo campo di applicazione. Resto al Sud è adesso esteso ad attività del settore del commercio. Ammessi inoltre i soggetti residenti nelle isole del Centro-Nord. Ecco un riepilogo della disciplina in vigore.
Il campo di applicazione dell’incentivo Resto al Sud cresce sempre di più. Sono tante le modifiche apportate all’originaria disciplina dell’incentivo gestito da Invitalia, introdotto per la prima volta nel 2017. Negli anni si sono ridotti i limiti connessi all’età (da under 36 ad under 56) e sono stati ammessi alla fruizione anche i liberi professionisti. Adesso Resto al Sud viene esteso al settore del commercio ed alle attività ubicate nelle isole del Centro-Nord.
La recente estensione è prevista dall’art. 13 del D. L. 10 settembre 2021, n. 121, come modificato dalla Legge 9 novembre 2021, n. 156. Riepiloghiamo quindi nel dettaglio la disciplina dell’incentivo alla luce delle ultime novità.
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Resto al Sud esteso alle attività del settore del commercio
La prima direttrice di intervento interessa i settori ammessi all’incentivo. In questo senso, come anticipato, dal 10 novembre 2021 possono accedere al Resto al Sud anche le attività imprenditoriali operanti nel settore del commercio. Non si tratta di certo di un ampliamento di poco conto. Infatti, sino ad oggi le principali misure di finanza agevolata erano dedicate soprattutto ad attività industriali, artigianali e del settore sei servizi. Da questo momento, invece, anche gli aspiranti commercianti possono ottenere un cospicuo aiuto per l’avvio della propria attività d’impresa.
L’estensione al commercio segue quella che ha interessato i professionisti ad inizio 2019. Anche i liberi professionisti, infatti, erano esclusi dalla disciplina che ha introdotto Resto al Sud nel 2017. Allo stato attuale, dunque, i settori ammessi all’incentivo sono:
- Attività produttive nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca;
- Fornitura di servizi alle imprese e alle persone;
- Turismo;
- Commercio;
- Attività libero professionali (sia in forma individuale che societaria);
Restano esclusi:
- Agricoltura e silvicultura (Sezione A Ateco, ad eccezione della divisione 03);
- Attività immobiliari (Sezione L Ateco);
- Amministrazione pubblica e difesa: assicurazione sociale obbligatoria (Sezione O Ateco);
- Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico; produzione di beni e servizi indifferenziati per uso proprio da parte di famiglie e convivenze (Sezione T Ateco);
- Organizzazioni ed organismi extraterritoriali (Sezione U Ateco).
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Resto al Sud esteso alle isole del Centro-Nord
La seconda direttrice di intervento comporta un’estensione geografica dell’incentivo. Infatti, possono adesso accedere all’incentivo i soggetti che, al momento della presentazione della domanda, sono residenti nelle Isole minori del Centro-Nord. Nello specifico, sono interessate le seguenti isole:
- Isole minori marine:
- Campo nell’Elba
- Capoliveri
- Capraia
- Giglio
- Marciana
- Marciana Marina
- Ponza
- Porto Azzurro
- Portoferraio
- Portovenere
- Rio
- Ventotene
- Isole lagunari e lacustri:
- Lido, Murano, Pellestrina, Burano, Sant’Erasmo, Mazzorbo, Vignole, Torcello, SanGiorgio, San Michele, San Clemente, San Francesco del Deserto, Marzobetto, San Lazzaro degli Armeni (Isole della laguna veneta)
- Isola di Grado, Isola di Santa Maria di Barbana, Isola di Morgo (Isole della laguna di Grado)
- Monte Isola (Isole del lago d’Iseo)
- Isole del lago di Garda
- Isola d’Orta – San Giulio
- Comacina (lago di Como)
- Isola Maggiore e Isola Polvese (Isole del lago Trasimeno)
- Isole Borromee: Isola Superiore, Isola Bella, Isola Madre, Isola San Giovanni
Un breve riepilogo della disciplina dell’incentivo
Intensità dell’agevolazione
Resto al Sud permette di ottenere un finanziamento fino ad un massimo di €60.000,00 per i richiedenti in forma individuale. Se presenti l’istanza insieme a più soggetti, costituendo una società, puoi ottenere un finanziamento massimo complessivo fino a €200.000,00 (50.000,00 euro per richiedente) Ciò a patto che almeno quattro dei soci siano in possesso dei requisiti.
Il finanziamento copre il 100% delle spese ammissibili e consiste in:
- un contributo a fondo perduto pari al 50% dell’investimento complessivo;
- un finanziamento bancario pari al 50% dell’investimento complessivo, garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI. Gli interessi del finanziamento sono interamente coperti da un contributo in conto interessi.
Inoltre, ai professionisti e alle imprese che completano il programma di investimenti è riconosciuto un ulteriore contributo a fondo perduto a sostegno del fabbisogno di circolante. Il suo ammontare è:
- 15.000,00 euro per le ditte individuali e le attività professionali svolte in forma individuale;
- 10.000,00 per ogni socio in possesso dei requisiti, dunque fino ad un massimo di 40.000,00 euro a società.
Requisiti di accesso
Possono ottenere il finanziamento i soggetti di età compresa tra i 18 e i 55 anni che:
- al momento della presentazione della domanda siano residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, nelle aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e 2017 o nelle Isole minori del Centro-Nord;
- trasferiscano la residenza nelle suddette aree entro 60 giorni (120 se residente all’estero) dalla comunicazione di esito positivo;
- non abbiano un rapporto di lavoro a tempo indeterminato per tutta la durata del finanziamento;
- non siano titolari di altra attività di impresa in esercizio al 21 giugno 2017;
- (per i liberi professionisti) non risultano titolare di partita IVA, nei dodici mesi antecedenti alla presentazione della domanda, per lo svolgimento di un’attività analoga a quella per cui chiedono le agevolazioni.
Le forme giuridiche ammesse sono:
- Impresa individuale;
- Società di persone;
- Società di capitali (comprese le cooperative e le unipersonali).
I settori ammessi sono elencati nel dettaglio nel primo paragrafo.
Spese ammissibili al finanziamento
Sono ammissibili al finanziamento, a patto che siano necessarie per la realizzazione del programma di investimento, le seguenti spese:
- Opere edili, ristrutturazione e manutenzione straordinaria di immobili (per massimo il 30% del programma di spesa);
- Macchinari, impianti, attrezzature (nuovi di fabbrica);
- Programmi informatici;
- Capitale circolante, ossia: materie prime, materiali di consumo, utenze, canoni di locazione (per massimo il 20% del programma di spesa).
Per conoscere maggiori dettagli sulla disciplina di Resto al Sud e per scoprire come presentare la domanda per accedere all’incentivo, consulta l’articolo dedicato al seguente link.
Leggi di più: Resto al Sud 2021: la disciplina alla luce delle ultime novità