Non sai quanto devi attendere per il rimborso del credito derivante dal Modello 730 2023? Ecco tempi e modalità caso per caso: con o senza sostituto d’imposta, con o senza trasmissione della precompilata.
Uno dei temi fiscali di maggiore interesse, quando si arriva in estate, è certamente il rimborso del credito derivante dalla dichiarazione dei redditi. Non fa eccezione, in questo senso, il rimborso del credito derivante dal Modello 730/2023. Come è diffusamente noto, infatti, dichiarazione dei redditi non sempre vuol dire automaticamente pagare. Per molti contribuenti, grazie soprattutto alle detrazioni fiscali (che operano come dei veri e propri sconti sulle imposte), in sede di dichiarazione dei redditi matura un vero e proprio credito nei confronti del Fisco.
Ogni dichiarazione dei redditi, infatti, può risultare:
- a debito, con versamento dell’imposta – a seconda dei casi – per mezzo di trattenute effettuate dal datore di lavoro o dall’ente di previdenza o, in assenza di un sostituto d’imposta, direttamente da parte del contribuente con Modello F24;
- a credito, con rimborso della somma spettante tramite il sostituto d’imposta o, in assenza del sostituto d’imposta, direttamente da parte dell’Agenzia delle Entrate;
- neutra o a zero (dunque né a credito né a debito).
Vediamo in questo articolo come, e soprattutto quando, viene accreditato il rimborso del 730 2023 nei seguenti casi:
- 730 senza sostituto d’imposta;
- 730 con sostituto d’imposta.
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Rimborso nel 730 senza sostituto d’imposta
Siamo in presenza di un 730 senza sostituto d’imposta quando il contribuente che trasmette il Modello 730 non ha (più) un datore di lavoro. In questo caso, infatti, viene a mancare una figura che faccia da tramite tra il contribuente e l’Agenzia delle Entrate. Ciò inevitabilmente comporta che il rapporto diventi diretto tra il soggetto dichiarante e la stessa Agenzia.
Laddove il Modello 730 determini un credito a favore del contribuente, e quindi un conseguente diritto al rimborso, questo viene erogato direttamente dall’Agenzia delle Entrate al contribuente. In concreto, ciò può realizzarsi grazie all’inserimento, sul portale dell’Agenzia delle Entrate, dell’IBAN del conto corrente su cui si desidera ricevere l’accredito del rimborso spettante.
Come comunicare l’IBAN su cui ricevere l’accredito del rimborso del 730 2023
In particolare, una volta effettuato l’accesso con SPID all’Area Riservata sul sito dell’Agenzia delle Entrate, bisogna entrare nella sezione Dichiarazione precompilata, solitamente proposta fra i Servizi più richiesti. Successivamente dovrai seguire i seguenti passaggi:
- cliccare su Accedi alla tua dichiarazione (sezione “La tua dichiarazione precompilata”, che compare sulla sinistra)
- cliccare su IBAN (nel menù che compare sul lato sinistro della schermata)
- inserire l’IBAN nell’apposita barra che compare sullo schermo
- cliccare su Salva per confermare l’inserimento
- inserire l’IBAN nell’apposita barra che compare sullo schermo
- cliccare su IBAN (nel menù che compare sul lato sinistro della schermata)
Quando viene accreditato il rimborso se non ho un sostituto d’imposta?
A questo punto, l’Agenzia delle Entrate ha gli elementi necessari per disporre l’accredito del rimborso del 730 2023. Il tutto, naturalmente, salvo specifiche richieste di controlli precedenti la disposizione del bonifico.
I tempi per l’accredito del rimborso relativo ad un 730 senza sostituto d’imposta sono sicuramente più lunghi, nella pratica, rispetto ai tempi dei rimborsi con sostituto d’imposta (come vedremo tra poco), ma tuttavia risultano (solitamente anche di molto) più brevi rispetto ai tempi per i rimborsi dei crediti derivanti dal Modello Redditi (predisposto, ad esempio, dai titolari di Partita IVA).
L’orizzonte temporale che si riscontra solitamente per il rimborso del credito derivante dai 730 senza sostituto d’imposta è compreso fra i 4 e i 6 mesi dall’invio della dichiarazione.
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Rimborso nel 730 con sostituto d’imposta: il calendario 2023
Diversamente dal caso del 730 senza sostituto d’imposta, quando il contribuente è in continuità di rapporto con un datore di lavoro o percepisce la pensione da un ente di previdenza si realizza proprio l’interposizione – fra contribuente e Agenzia delle Entrate – di questo terzo soggetto. Il sostituto d’imposta, infatti, si occuperà di versare le somme spettanti al contribuente direttamente in busta paga o nell’assegno pensionistico.
Se per i dipendenti il credito viene inserito nella prima busta paga utile successiva alla ricezione del prospetto di liquidazione da parte del datore di lavoro, per i pensionati l’importo viene normalmente corrisposto nel secondo mese successivo. Vale la pena di ricordare, tuttavia, che il datore di lavoro non sempre riconosce per intero l’importo del rimborso nella prima busta paga utile.
A tal proposito, infatti, va sempre valutata la capienza che il datore di lavoro ha mese per mese per quanto riguarda l’importo delle ritenute fiscali da versare all’Erario. Laddove i crediti che il datore di lavoro deve riconoscere ai dipendenti risulti superiore al totale delle ritenute fiscali da versare – per via di un vero e proprio meccanismo di compensazione che si verifica in capo al sostituto d’imposta – la restante parte dei rimborsi da effettuare viene rinviata al mese successivo. E così via fino ad esaurimento dei rimborsi da effettuare.
E se ho più datori di lavoro? A provvedere al rimborso sarà il datore di lavoro che eroga la retribuzione più alta.
Il calendario dei rimborsi 2023
Come accennato in precedenza, il datore di lavoro effettua il rimborso nella prima busta paga utile successiva al momento in cui riceve il prospetto di liquidazione relativo alla dichiarazione trasmessa dal lavoratore. Ecco come variano le scadenze per il prospetto di liquidazione, in base alla data di presentazione del Modello 730, così da poter comprendere quando aspettarsi il rimborso in base alla propria specifica situazione.
Data di presentazione del Modello 730 | Scadenza ricezione prospetto di liquidazione |
Entro il 31 maggio 2023 | 15 giugno 2023 |
Dal 1° al 20 giugno 2023 | 29 giugno 2023 |
Dal 21 giugno al 15 luglio 2023 | 23 luglio 2023 |
Dal 16 luglio al 31 agosto 2023 | 15 settembre 2023 |
Dal 1° al 30 settembre 2023 | 30 settembre 2023 |
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L’Agenzia delle Entrate può effettuare controlli sui rimborsi?
La risposta a questa domanda – come è facile intuire – è assolutamente positiva. Tutte le dichiarazioni dei redditi presentate sono potenzialmente soggette a controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. Chiaramente, in presenza di un controllo che preceda l’effettiva erogazione del rimborso, i tempi per ottenere l’accredito sono destinati ad allungarsi rispetto agli orizzonti temporali che abbiamo visto in precedenza.
L’Agenzia delle Entrate ha specificato (v. Provvedimento del Direttore AdE del 9 giugno 2023, che puoi scaricare in basso) che sono ritenuti elementi di incoerenza:
- scostamenti significativi dei valori riportati nel Modello 730 rispetto a quanto riportato nelle Certificazioni Uniche o nella dichiarazione dell’anno precedente;
- importo del rimborso richiesto superiore a 4.000 euro.
In presenza di elementi di incoerenza, la probabilità che la propria dichiarazione dei redditi sia soggetta a controlli risulta più elevata.
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