Hai un’idea innovativa ma non sai come realizzarla? La creazione di una Startup Innovativa è un tema grande attualità. Ma di cosa si tratta? Quali sono i vantaggi? É necessario avere del denaro per avviare l’attività? Scoprirai che fare impresa in Italia non è mai stato così semplice!
Una Startup Innovativa si caratterizza per determinati requisiti introdotti per la prima volta in Italia nel 2012. Con il Decreto Crescita 2.0, sono individuate tutte le regole e le agevolazioni fiscali rivolte a questa nuova tipologia di impresa.
Il MISE ha dunque stabilito:
- cosa sono le startup innovative;
- quali sono i vantaggi;
- quali sono gli strumenti rivolti all’intero ciclo di vita dell’azienda.
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Definizione di Startup Innovativa
La definizione di Startup Innovativa per la legge italiana è la seguente:
“la società di capitali, costituita anche in forma cooperativa, di diritto italiano, oppure una società europea, residente in Italia, le cui azioni o quote rappresentative del capitale sociale non sono quotate su un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione”
(art. 25 del D.L. 18 ottobre 2012, n. 179)
Da questa definizione si ricavano i requisiti formali di una Startup Innovativa.
I requisiti formali delle Startup Innovative
Ogni Startup innovativa deve:
- essere una società di capitali (Spa, Srl, Srls, Sapa, Società Cooperativa) o una società europea;
- risiedere in Italia o in uno Stato dell’Unione Europea;
- non quotare in un mercato regolamentato le proprie azioni o quote societarie;
- deve essere costituita da non più di 60 mesi (5 anni);
- non essere stata costituita da una fusione, scissione o a seguito di cessione di azienda o di ramo d’azienda.
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Requisiti Sostanziali della Normativa sulle Startup Innovative
Sintetizziamo ora i requisiti sostanziali che deve avere una Startup Innovativa:
- divieto di distribuire gli utili e, nel caso si tratti di società già costituite, queste non devono aver distribuito utili;
- l’oggetto sociale esclusivo o prevalente della società deve riguardare lo sviluppo, la produzione ed la commercializzazione di prodotti o servizi ad elevato valore tecnologico;
- il fatturato annuo della società, a partire dal secondo anno, non deve superare i 5 milioni di euro.
Per quanto riguarda l’oggetto sociale, è importante individuare un Codice Ateco relativo ad un’attività innovativa. Si rischia altrimenti di ottenere risposte negative dalla Camera di Commercio in fase di iscrizione al Registro Imprese.
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Inoltre, la società deve possedere necessariamente almeno uno dei seguenti requisiti:
- le spese in ricerca e sviluppo devono essere pari almeno al 15% del maggiore valore tra costo e valore totale della produzione;
- devono essere impiegati collaboratori o dipendenti in possesso di un titolo di dottorato di ricerca o che stanno svolgendo un dottorato di ricerca presso un’università italiana o straniera, per almeno 1/3 della propria forza lavoro. In alternativa si può impiegare personale in possesso di laurea magistrale in misura pari o superiore a 2/3 della forza lavoro complessiva;
- la società deve essere titolare o depositaria o licenziataria di almeno una privativa industriale.
Il rispetto dei requisiti formali e sostanziali dà diritto ad agevolazioni molto significative.
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Quali spese rientrano in ricerca e sviluppo?
Fra i 3 requisiti appena visti, uno molto adottato è quello riferito alle spese in ricerca e sviluppo. Per questo motivo, spesso molti startupper si chiedono quali spese potrebbero rientrare sotto questa voce. La legge chiarisce anche questo aspetto, e di seguito riportiamo alcune possibili voci di spesa:
- le spese relative alla sperimentazione, prototipazione e sviluppo del business plan;
- servizi di incubazione forniti da incubatori certificati;
- i costi lordi di personale interno ed esterno (compresi soci ed amministratori) impiegato in attività di ricerca e sviluppo;
- le eventuali spese, anche legali, di registrazione per la protezione di proprietà intellettuale, termini e licenze d’uso.
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