Verifica Partita IVA: la Guida aggiornata per il 2021

di Michele Aquilino
verifica partita iva

La Partita IVA è un elemento importante per chi fa impresa. Esistono alcuni modi per verificare l’esistenza di una Partita IVA. Leggi l’articolo per scoprire come effettuare la verifica di una Partita IVA italiana o comunitaria.

La Partita IVA è un elemento distintivo molto importante per tutti gli operatori economici. Introdotta dal DPR 633/1972, essa è assegnata univocamente ad imprese e professionisti. Si potrebbe definire la Partita IVA come il codice di riconoscimento di un operatore economico da parte dell’Amministrazione Finanziaria. Ecco perché può essere molto utile la verifica di una Partita IVA. La Partita IVA, infatti, viene assegnata direttamente dall’Agenzia delle Entrate a fronte di un’opportuna dichiarazione di inizio attività trasmessa alla stessa Agenzia.

Questo codice è fondamentale per il corretto svolgimento delle operazioni economiche e degli adempimenti ad esse connessi. La Partita IVA, ad esempio, è uno fra gli elementi essenziali di una fattura. La sua omissione, infatti, renderebbe la fattura priva di ogni effetto ai sensi di legge. Ecco perché è sempre molto importante verificare l’esistenza della Partita IVA di fornitori e clienti, così da essere certi che l’operazione svolta sia del tutto corretta anche a livello fiscale.

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Come è composta una Partita IVA?

La Partita IVA di fatto consiste in un codice numerico composto da 11 cifre. In alcuni casi, è possibile trovare la Partita IVA scritta con l’aggiunta di due lettere che indicano lo Stato in cui ha sede l’operatore economico (per una Partita IVA italiana, ad esempio: IT00000000000).

Per poter comprendere l’autenticità, dunque l’effettiva esistenza di una Partita IVA, è importante innanzitutto capire il significato delle cifre che la compongono. Esse, infatti, non sono casuali, bensì rispondono ad una logica ben precisa. In particolare, possiamo suddividere una Partita IVA così come segue:

  • numero di matricola, attribuito progressivamente al contribuente dall’Agenzia delle Entrate (dalla 1^ alla 7^ cifra);
  • codice dell’Ufficio provinciale dell’Agenzia delle Entrate che ha rilasciato la Partita IVA (dalla 8^ alla 10^ cifra);
  • codice di controllo (11^ cifra).

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Come verificare la correttezza di una Partita IVA?

Come dicevamo, capire la composizione di una Partita IVA può esserci d’aiuto per provare a cogliere l’eventuale inesistenza di un numero di Partita IVA che ci è stato fornito. In altre parole, possiamo capire se si tratta di una Partita IVA falsa. In assenza di strumenti più precisi, che vedremo fra poco, la lettura di una Partita IVA può permetterci di cogliere anomalie sintomo della falsità del dato. Alcuni campanelli d’allarme potrebbero essere:

  • una Partita IVA con più o meno di 11 caratteri, oppure con 11 caratteri non solo numerici;
  • l’inesattezza delle 3 cifre che indicano l’Ufficio provinciale di riferimento (es. 099 non fa riferimento a nessuna provincia);
  • un codice di controllo sbagliato.

Come si calcola il codice di controllo?

Anche il codice di controllo, al pari delle prime due parti della Partita IVA, non è casuale. Esso, infatti, è frutto di una formula specifica e dipende dalle cifre comprese nelle prime due parti della Partita IVA. Ora vedremo insieme, in pochissimi passaggi, l’algoritmo che rivela in automatico il codice di controllo di una Partita IVA:

  • per prima cosa, calcoliamo la somma X delle prime 5 cifre in posizione dispari;
  • successivamente, calcoliamo la somma Y dei doppi delle 5 cifre in posizione pari (se il doppio della cifra è superiore a 9 si sottrae 9).
  • a questo punto, sommiamo i risultati calcolati nei due passaggi precedenti (X + Y) e calcoliamo il resto della divisione intera per 10:
    T = (X + Y) mod 10;
    dove mod è l’operazione di calcolo del resto della divisione intera.
  • La cifra di controllo si ottiene infine dalla seguente formula:
    C = (10 – T) mod 10.

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Come controllare l’esistenza di una Partita IVA italiana

Se imparare la composizione di una Partita IVA ci è sembrato curioso ed interessante, è pur vero che il calcolo del codice di controllo è alquanto macchinoso. Un secondo problema, poi, sta nel fatto che i controlli visti sopra ci dicono con certezza se una Partita IVA è falsa, ma non ci dicono con altrettanta certezza se una Partita IVA è vera. Ciò significa che un malintenzionato potrebbe aver calcolato in modo coerente un numero di Partita IVA che però è frutto della sua fantasia e dunque di fatto inesistente per l’Agenzia delle Entrate.

Proprio l’Agenzia ci viene incontro per fugare ogni dubbio. Cliccando su questo link, infatti, accederai all’apposita pagina di verifica Partita IVA presente sul sito istituzionale dell’Agenzia delle Entrate. Inserendo un numero di Partita IVA, sarà possibile ottenere in modo certo al 100% ed istantaneo le seguenti informazioni:

  • lo stato della Partita IVA:
    • attiva;
    • sospesa (in caso di affitto d’azienda);
    • cessata;
    • inesistente;
  • la denominazione o il cognome e nome del titolare;
  • la data di inizio attività e le eventuali date di sospensione/cessazione;
  • l’informazione (eventuale) se la partita Iva è di un Gruppo Iva o di un partecipante a un Gruppo Iva.

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Gli strumenti per verificare le Partite IVA comunitarie

Un altro strumento facilissimo da utilizzare ed assolutamente affidabile riguarda la verifica di una Partita IVA comunitaria. Stiamo parlando dei numeri di Partita IVA rilasciati da altri Stati membri dell’Unione Europea. Per conoscere l’effettiva esistenza, ad esempio, di un fornitore o di un cliente stabilito in un altro Stato UE, abbiamo a disposizione uno strumento – simile a quello appena visto e rilasciato dall’Agenzia delle Entrate – sul sito della Commissione Europea: ec.europa.eu.

In particolare, cliccando su questo link, avrai accesso a questo semplicissimo servizio. Si tratta di uno strumento riservato alla verifica di una Partita IVA in merito a rapporti commerciali B2B intra-UE. Oltre alla Partita IVA (e relativo Stato di appartenenza) che si intende verificare, sarà necessario anche indicare Partita IVA e Stato di provenienza del soggetto che richiede la verifica.

L’applicazione, messa a disposizione dalla Commissione Europea, dirà in maniera gratuita ed istantanea se la Partita IVA indicata è abilitata al commercio con altri Stati dell’Unione Europea.

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