Il 16 marzo scade il termine per versare la tassa di concessione governativa per la vidimazione dei libri sociali 2021. Ma cos’è questa tassa? Chi deve pagarla? Tutte le risposte in questa Guida: modalità di pagamento e codice tributo.
Ci avviciniamo alla scadenza di un tributo sconosciuto a molti, forse perché non riguarda le persone fisiche. Eppure sono tantissimi i soggetti (giuridici) che devono pagarlo ogni anno. Stiamo parlando della tassa di concessione governativa per la vidimazione dei libri sociali 2021. Il presupposto di questa tassa sta nella numerazione e bollatura dei libri sociali. Si tratta di un’operazione obbligatoria per legge, che si accompagna al pagamento di questo tributo. La numerazione e bollatura dei libri sociali può essere effettuata:
- presso il Registro Imprese tenuto dalla Camera di Commercio;
- da un notaio.
La legge prevede con chiarezza quali sono i soggetti obbligati a questo versamento, ma anche i casi di esonero, i libri e registri soggetti alla vidimazione e le modalità e i termini per il pagamento. Andiamo dunque per gradi e vediamo tutti i dettagli su questo tributo.
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Vidimazione libri sociali 2021: soggetti obbligati e soggetti esonerati
I soggetti tenuti al versamento sono i seguenti
- società di capitali (S.r.l, S.p.A., S.a.p.A.);
- società di capitali consortili;
- enti pubblici o privati che esercitano attività commerciale in via esclusiva o prevalente.
L’obbligo riguarda anche le società, ricomprese in queste categorie, che si trovano nella fase di liquidazione ordinaria oppure in procedure concorsuali (con esclusione del fallimento). Il presupposto generale, comunque, riguarda la vidimazione dei libri sociali, ragion per cui possiamo dire che l’obbligo riguardi tutti i soggetti ricompresi nelle suddette categorie per i quali non sia venuto meno l’obbligo di tenere libri, registri e scritture contabili.
Sono dunque esclusi, fra gli altri soggetti passivi IRES:
- società cooperative;
- società di mutua assicurazione;
- soggetti falliti;
- società consortili non costituite in forma di società di capitali.
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Quali sono i libri sociali da vidimare?
Oltre al pagamento della tassa, bisogna occuparsi proprio della vidimazione dei libri sociali. Come dicevamo, è un servizio che si può richiedere presso la Camera di Commercio o presso un notaio. Ma quali sono i libri sociali da vidimare? Si tratta dei libri sociali individuati come obbligatori dal Codice Civile.
Restano dunque esclusi gli altri libri contabili previsti dal Codice Civile (es. libro giornale e libro inventari) così come i registri previsti dalle norme tributarie (registri IVA, registro beni ammortizzabili ecc.). Per questi libri è richiesta solo la numerazione progressiva delle pagine.
Società per Azioni (e Società in accomandita per Azioni)
I libri sociali obbligatori per SpA e SapA, soggetti dunque a vidimazione, sono elencati nell’art. 2421 del Codice Civile:
- libro dei soci;
- il libro delle obbligazioni;
- libro delle adunanze e delle deliberazioni delle assemblee;
- libro delle adunanze e delle deliberazioni del CdA o del consiglio di gestione;
- il libro delle adunanze e delle deliberazioni del collegio sindacale o del consiglio di sorveglianza o del comitato per il controllo sulla gestione;
- libro delle adunanze e delle deliberazioni del comitato esecutivo (se questo esiste);
- libro delle adunanze e delle deliberazioni delle assemblee degli obbligazionisti, se sono state emesse obbligazioni;
- il libro degli strumenti finanziari emessi ai sensi dell’articolo 2447-sexies.
Società a responsabilità limitata
I libri sociali obbligatori per le Srl, soggetti dunque a vidimazione, sono elencati nell’art. 2478 del Codice Civile:
- libro dei soci;
- il libro delle decisioni dei soci;
- libro delle decisioni degli amministratori;
- libro delle decisioni del collegio sindacale o del revisore nominati ai sensi dell’art 2477 (ove presenti).
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Importi, modalità e scadenza di pagamento
A quanto ammonta la tassa per la vidimazione dei libri sociali? L’importo è determinato come segue:
- 309,87 euro, se l’ammontare del capitale (o del fondo di dotazione, per gli enti pubblici o privati diverse dalle società) non supera l’importo di 516.456,90 euro;
- 516,46 euro, se il capitale sociale o il fondo di dotazione supera tale importo.
Il capitale sociale deve essere verificato con riferimento al 1° gennaio 2021.
Scadenze e modalità di pagamento
Il versamento segue regole diverse a seconda che il soggetto passivo sia nel primo anno di attività oppure in un anno successivo. È evidente infatti che una società costituita in corso d’anno potrebbe trovarsi già oltre il termine canonico previsto per chi è in un’annualità successiva. Le regole di riferimento, dunque sono le seguenti:
- il versamento per l’anno di inizio attività va effettuato, prima della presentazione della dichiarazione di inizio attività ai fini Iva (modello AA7/9), utilizzando il bollettino di c/c postale n. 6007 intestato a: AGENZIA DELLE ENTRATE – CENTRO OPERATIVO DI PESCARA – BOLLATURA NUMERAZIONE LIBRI SOCIALI;
- il versamento per gli anni successivi va effettuato, entro il 16 marzo di ciascun anno, utilizzando il modello F24, esclusivamente in modalità telematica, con il codice tributo “7085 – Tassa annuale vidimazione libri sociali”, indicando, oltre all’importo, l’anno per il quale il versamento viene eseguito, cioè il periodo di riferimento.
Pagamento tardivo: il ravvedimento operoso
L’omesso versamento della tassa annuale è punito con la sanzione amministrativa dal 100% al 200% della tassa medesima e, in ogni caso, non inferiore a 103 euro. In caso di mancato pagamento, tuttavia, è possibile sanare tardivamente tramite ravvedimento operoso, per ottenere una notevole riduzione della sanzione.
Per calcolare l’esatto importo della sanzione ridotta, ti invito a leggere l’articolo che trovi cliccando qui.
Ricordiamo, infine, che la tassa per la vidimazione dei libri sociali 2021 è deducibile, ai fini dell’imposta sul reddito, nel periodo di imposta del pagamento. Si tratta di un tributo deducibile anche ai fini IRAP.
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